Cronache

Minaccia di Natale. Controlli e multe per lo shopping a "numero chiuso"

Miozzo (Cts): "Evitare assembramenti, sanzioni rigorose o avremo la terza ondata". Rimborso di 150 euro per chi compra (non on line) con carte di credito e app. "Black Friday", salta il posticipo

Minaccia di Natale. Controlli e multe per lo shopping a "numero chiuso"

Caro Babbo Natale, vorremmo un sacco di regali.

Ma i regali pare proprio che non scendano dal camino. Bisogna acquistarli, e il governo non ha ancora deciso se siamo stati sufficientemente buoni per consentirci di andare nei negozi a fare quella cosa che consiste nel dare del denaro in cambio di una merce. E i segnali che arrivano da Palazzo Chigi sono contrastanti. Un po' dolcetto, un po' carbone. Un misto tra Halloween e la Befana, che di Babbo Natale sono soci di minoranza della SpA Festività assortite.

Sotto l'albero rischiamo infatti di trovare anche qualche multa in più. La minaccia arriva dal coordinatore del Comitato tecnico-scientifico Agostino Miozzo: «Per evitare l'assembramento da shopping ci vorrà un monitoraggio rigoroso e sanzioni rigorose. Se non sarà così salta tutto e a gennaio siamo con la terza ondata». Miozzo peraltro allontana anche i parenti che vivono in regioni differenti, richiudendo lo spiraglio aperto sabato da Sandra Zampa («possibili deroghe») ricordando che «lo spostamento interregionale è stato una causa di importante diffusione del virus».

Ma torniamo allo shopping natalizio che se dovrà essere, sarà una gimkana tra divieti, distanziamenti, finestre temporali e rischi di stangate. Immaginiamo già le file fuori dai negozi. Per i grinch che odiano le feste e i suoi passaggi obbligati una tortura supplementare. Gli ostacoli a Regalopoli rischiano di buttare nel cestino anche il piccolo pacchettino che il governo sembra aver studiato per noi, dal valore di 150 euro. Si chiama «cashback» ed è un piccolo antipasto del meccanismo che dovrebbe premiare gli acquisti con sistemi di pagamento elettronici nel 2021. Per Natale i tecnici del ministero dell'Economia e delle Finanze starebbero pensando a un «rimborsino» del 10 per cento, fino a un ammontare massimo di 150 euro, per chi nel mese di dicembre farà shopping pagando con carte di credito, carte di debito, bancomat, bonifici e con le app di portafoglio elettronico come Satispay e Apple Pay. Il sistema prevede che vengano fatte almeno dieci transazioni che però non potranno essere frazionate a bella posta e che siano esclusi acquisti di merci e servizi per uso professionale. Potranno accedere al rimborso le persone maggiorenni, residenti in Italia, che si iscriveranno sulla app «Io» della pubblica amministrazione o su eventuali altri sistemi creati dagli operatori convenzionati con PagoPa, e registreranno le carte o gli altri metodi di pagamento elettronico che si vorrà far concorrere al «montepremi». Inoltre bisognerà fornire il proprio codice fiscale e il proprio codice Iban, sul quale il rimborso potrebbe essere accreditato entro la fine dell'anno.

Il punto è che al momento la gran parte dei negozi in molte parti d'Italia è chiusa, e alla lotteria del cashback non potranno concorrere i pagamenti per acquisti online, probabilmente per non favorire ulteriormente Amazon e gli altri colossi del commercio globale che stanno lucrando sulla pandemia. La misura è infatti studiata per sostenere i piccoli commercianti locali, che però al momento hanno le serrande abbassate. Quindi il Christmas cashback al momento appare più come una presa per i fondelli che una strenna.

Per capire la confusione che attanaglia il commercio nei mesi tradizionalmente più prosperi dell'anno basti pensare al pasticcio del «Black Friday», la giornata di supersconti prevista per venerdì prossimo, il 27 novembre. Molti esercenti avevano chiesto al premier Giuseppe Conte di posticiparlo (come in Francia) per farlo cadere nella possibile finestra di riaperture, a inizio dicembre. In questo modo anche i piccoli negozi avrebbero potuto avvantaggiarsi di un giorno di vendite selvagge. Non solo, avvicinarlo a Natale avrebbe spinto molti più italiani a sfruttarlo per acquistare i regali. Proposta respinta al mittente, il «black friday» resta alla data fissata. Amazon, che ha già iniziato a proporre offertissime, brinda: si papperà una fetta consistente della torta da 2,5 miliardi messa in palio nel «venerdì nero».

Nero, si badi, soltanto per alcuni.

Commenti