"Sottovalutazione cronica" dei rischi di intrusione e furto al Louvre. Lo segnala l'inchiesta amministrativa lanciata dal ministero della Cultura francese dopo il furto nel più importante museo di Parigi (e forse del mondo) del 19 ottobre scorso. "Sono oltre vent'anni - dice la ministra francese della Cultura, Rachida Dati - che i rischi di intrusione e furto sono strutturalmente sottovalutati". Dati invoca una nuova forma di "governance" per il museo.
Invitata al telegiornale di TF1, la ministra (e candidata sindaco della destra a Parigi) ha quindi annunciato una "analisi globale sui rischi di intrusione e furto nel museo prima di fine 2025". Per lei, il rapporto amministrativo dell'Igas - che non è stato ancora reso pubblico - ha anche messo in luce "un equipaggiamento dei dispostivi di sicurezza non sufficiente", una governance "inadatta" nonché dei "protocolli" di reazione a furti e intrusione "totalmente obsoleti".
Dati, che ha rifiutato le dimissioni del direttore del museo, ha detto che "sulle strade pubbliche, entro la fine dell'anno saranno installati dispositivi anti-sfondamento e anti-intrusione" senza però fornire ulteriori dettagli.
"Non si può continuare così", ha detto ancora la ministra, in riferimento alle falle della sicurezza del museo parigino. La direttrice del Louvre, Laurence des Cars, aveva già affermato che il museo aveva bisogno di barriere fisiche per impedire ai veicoli di parcheggiare vicino alle finestre ritenute "vulnerabili".