Politica estera

Il ministro cinese sparito e la tresca con la reporter (premiata da Mattarella)

Da 20 giorni silenzio su Qin Gang. "Malato". La relazione con Fu Xiaotian, Cavaliere dal 2017

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Che fine ha fatto Qin Gang? Se lo chiedono i media di mezzo mondo, dopo che il ministro degli Esteri cinese è scomparso da tre settimane dai radar pubblici. Qin, voluto personalmente da Xi Jinping a capo della diplomazia cinese dallo scorso dicembre, aveva preso parte a metà giugno all'incontro col segretario di Stato Usa, Antony Blinken, nel quale le due superpotenze hanno provato a ricucire i loro rapporti diplomatici.

Il ministro, che alle spalle ha anche un breve incarico come ambasciatore a Washington, ha però disertato la successiva visita a Pechino della segretaria al Tesoro Janet Yellen, altra mossa di riavvicinamento tra Cina e Usa, così come quella di ieri dell'inviato statunitense per il Clima, John Kerry. Qin avrebbe dovuto incontrare a Pechino anche il capo della diplomazia Ue Josep Borrell il 5 luglio, ma la data è stata cancellata su iniziativa cinese, senza fornire spiegazioni. Non pervenuto, ufficialmente per «motivi di salute», anche all'annuale vertice dei ministri dell'Asean, l'Associazione delle Nazioni del Sudest asiatico.

L'ultima apparizione in pubblico di Qin risale quindi al 25 giugno, quando incontrò, tra gli altri, il vice ministro degli Esteri russo, Andrey Rudenko, volato a Pechino per riferire dell'insurrezione della Wagner. Interrogato sulla scomparsa di Qin, il ministero degli Esteri cinese lunedì si è limitato a riferire che «non ci sono informazioni da fornire». A ogni mistero fanno seguito una serie di illazioni che, secondo i metodi adottati da Xi Jinping per fare piazza pulita di «corrotti» e avversari politici, di solito comportano sparizioni improvvise e altrettanto improvvise riapparizioni, dopo mesi, nelle quali il «reo» confessa pubblicamente le sue colpe.

Nel caso di Qin, secondo le indiscrezioni comparse sui media, potrebbe trattarsi di una liaison con la conduttrice e giornalista Fu Xiaotian, volto noto di Phoenix Tv, emittente con base a Hong Kong, anche lei assente da tempo dalla scena pubblica. A scorrere il curriculum della 40enne Fu Xiaotian, spunta anche un'onorificenza quirinalizia, l'Ordine della Stella d'Italia, della quale fu insignita nel 2017. Il 57enne ministro e la giornalista potrebbero essersi conosciuti proprio a Washington. Risale al marzo dello scorso anno un'intervista rilasciata alla Fu da Qin, allora ambasciatore negli Usa. La loro relazione extraconiugale, secondo «voci» diffuse online, avrebbe addirittura portato alla nascita di un figlio. Troppo, per i canoni della Cina di Xi, dove la «corruzione morale» è una colpa intollerabile, al pari di quella materiale. Soprattutto, perché si ripercuote sul capo, mettendo in discussione le sue capacità nella scelta delle personalità chiave della sua cerchia ristretta. Il «mistero Qin», nel frattempo, aleggia sui tentativi di Cina e Usa di procedere nel loro riavvicinamento. Alla vigilia dell'arrivo di Kerry a Pechino per parlare di Clima (e non solo), l'esercito cinese inviava nelle acque intorno a Taiwan 16 navi da guerra.

Un record, rispetto alle 14 dispiegate dopo la visita nell'isola di Nancy Pelosi.

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