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Minniti: "Rischio reale che i foreign fighter si mischino ai migranti"

Il ministro dell'Interno ammette quello che il Giornale dice da tempo. Il presidente del Senato Grasso, però, minimizza

Minniti: "Rischio reale che i foreign fighter si mischino ai migranti"

Il ministro dell'Interno Marco Minniti lancia un allarme: c'è un rischio reale che i foreign fighters ci mischino tra i migranti. Un allarme, di cui il Giornale parla da tempo, che troppe volte però è rimasto inascoltato. Il capo del Viminale è intervenuto nell'Aula di Montecitorio al seminario su difesa e sicurezza organizzato dall'Assemblea parlamentare della Nato. "Se lo scorso anno qualcuno mi avesse chiesto se era possibile che una minaccia organizzata di Daesh poteva utilizzare i flussi migratori per minacciare l'Europa, avrei risposto di no: perché è del tutto evidente che un'organizzazione nella pienezza della sua attività non mette a rischio un assetto 'nobile', come quello terroristico, dentro un flusso incontrollato e non governabile come quello dei migranti. Ma nel momento in cui si tratta di una fuga individuale, di una diaspora, il rischio che questi singoli soggetti possano unirsi per mimetizzarsi ai flussi migratori diventa un rischio reale".

Il presidente del Senato, Pietro Grasso, è meno tranchant. "Un tema che mi sta particolarmente a cuore è quello del supposto nesso tra terrorismo e migrazioni - dice prendendo la parola -. Il dato di fatto è che quasi tutti i terroristi che hanno agito in paesi europei erano cittadini francesi o belgi, non erano affatto arrivati insieme a migranti e rifugiati. L'ho detto molte volte: questa infondata connessione ha l'unica conseguenza di alimentare la paura e creare tensioni nel tessuto sociale". Grasso prosegue dicendo che "certamente si devono rafforzare i controlli, ma non possiamo mettere in discussione il dovere, morale e giuridico, di accogliere le persone che fuggono da guerre e persecuzioni. La nostra comune responsabilità è proteggere la vita e la serenità dei cittadini, combattendo la barbarie con gli strumenti dello Stato di diritto, della democrazia, del multilateralismo e della diplomazia e proteggendo in ogni circostanza i diritti fondamentali e la libertà di credo di ogni persona, che sia cittadino, residente, ospite, profugo o migrante".

Nel suo intervento la presidente della Camera, Laura Boldrini, sottolinea che "il Mediterraneo rimane l’area forse più calda del pianeta per la presenza di una molteplicità di fonti di crisi: i flussi migratori, la situazione libica, i conflitti ancora irrisolti in Medio Oriente, la minaccia terroristica". Poi indica la necessità di ricercare "partnership ampie e a più livelli fra i paesi che condividono l’esigenza di dare prospettive di sicurezza, pace, stabilità e prosperità economica a questa regione da sempre crocevia di civiltà e culture diverse.

Purtroppo oggi - ha insistito - il Mediterraneo è una regione esposta ad una molteplicità di rischi, ad iniziare dalla minaccia terrorista".

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