Minori presi alla guida, due nuovi casi

A Pistoia fermata un'auto con sei ragazzini a bordo, a Trento una Bmw a un 15enne

Minori presi alla guida, due nuovi casi
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Dopo il caso dell'anziana 70enne uccisa a Milano da un'auto rubata, si moltiplicano gli episodi che vedono protagonisti dei minori che guidano ad altissima velocità. A Pescia, in provincia di Pistoia, è stato fermato un 17enne albanese che era alla guida di un'auto soggetta a fermo fiscale, di proprietà di uno dei suoi genitori. Insieme a lui, nell'abitacolo erano presenti anche altri cinque ragazzi, tutti minorenni che, dopo essere stati in commissariato, sono stati riaffidati alle loro famiglie. Dalle indagini è emerso che i genitori del 17enne che guidava l'auto si trovavano in Albania e sono stati denunciati per abbandono di minore. L'auto è stata sottoposta a fermo amministrativo per tre mesi e sono state erogate sanzioni pecuniarie per 7.500 euro per una serie di violazioni: guida senza patente (aggravato dal mancato requisito d'età), violazione fermo fiscale, trasporto passeggeri in sovrannumero e incauto affidamento. Nella notte tra il 15 e il 16 agosto, invece, a Valcanover, frazione di Pergine Valsugana, in provincia di Trento, un 15enne ha sfrecciato a oltre 100 km/h mentre si trovava alla guida di una Bmw sulla strada provinciale 1 in compagnia di altre tre persone, tutte maggiorenni. La polizia locale, impegnata a pattugliare le strade a Ferragosto, ha intimato l'alt, ma l'auto non si è fermata ed è passata rasente all'agente tanto da aver colpito la sua paletta che poi si è scagliata al centro della carreggiata. L'auto di grossa cilindrata, poi, è stata ritrovata dai vigili parcheggiata vicino a un'abitazione di Valcanover e, anche se i quattro ragazzi non erano più dentro il veicolo, sono stati scoperti mentre cercavano di nascondersi su un balcone. Il quindicenne, nomade, è accusato di porto ingiustificato di strumenti atti a offendere in quanto nel bagagliaio dell'auto è stato ritrovato dello spray al peperoncino. Ieri mattina, inoltre, i carabinieri della Compagnia di Roma hanno eseguito un'operazione dentro il campo nomadi di via Candoni volta al contrasto dell'illegalità e alla verifica di eventuali forme di degrado. Nell'ambito di questo intervento sono stati effettuati degli accertamenti anche sui veicoli parcheggiati internamente e nelle immediate adiacenze. Al termine dell'operazione di controllo, i carabinieri hanno identificato 292 persone tutte di etnia rom e bosniaca e 95 di loro avevano precedenti. Tra loro erano presenti anche 15 minori, mentre i veicoli controllati sono stati 37. "È ancora fresco il ricordo della tragedia di alcuni anni fa quando, a Roma, Carazon Abordo, mamma Filippina e umile lavoratrice domestica nelle case italiane fu travolta e massacrata davanti al proprio figlio da un minore rom alla guida di un'automobile lanciato come un missile sulla folla all'uscita della metro Battistini", dice Giorgio Mori, avvocato e responsabile del dipartimento immigrazione di Fratelli d'Italia a Roma.

"Il possesso di auto di grossa cilindrata contrasta con lo stile di vita che caratterizza i campi nomadi ed è indicatore di una probabile e frequente provenienza illecita come confermano anche molti atti delle questure italiane", aggiunge Mori che intende formulare una modifica alla "proposta di delibera ad iniziativa popolare per il superamento dei Campi Rom a Roma" di FdI già presentata in Campidoglio nel 2017.

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