
Corinne Clery è un'attrice di successo. Oggi ha 75 anni. Diventata celebre mezzo secolo fa, quando di anni ne aveva 25 e recitò come attrice protagonista in un film erotico famosissimo, "Historie d'O", nel quale si racconta l'iniziazione al sesso e al sadomasochismo di una giovane fotografa. Poi decine di altri film, televisione, teatro. Clery è una donna solare e apparentemente felice. Ecco, tenete a mente questo avverbio: apparentemente.
Che momento della sua vita sta vivendo?
"Il momento nel quale cerco la serenità. Dopo un quarto di secolo di tempesta. Esco da grandi dolori e quindi sto cercando di venirne fuori indenne"
Chi le ha tolto la serenità?
"Mio figlio".
Sta combattendo una battaglia con lui?
"Sì, da tanto tempo. E ora ho deciso di parlarne. Perché ho scoperto che moltissime donne vivono il mio stesso dramma. E voglio dire loro che noi dobbiamo combattere e non soccombere".
Mi racconta dall'inizio cosa è successo?
"Le dirò la verità. Non mi sono accorta da quando è iniziato tutto. Ora sto cercando di ricostruire momenti e situazioni. Credo che mio figlio Alexandre sia stato preso da un malessere che io ancora non ho capito bene. Lui ha 56 anni. È nato quando io ero una ragazzina di 17 anni. Mi ero sposata l'anno prima. Però ho divorziato quando lui aveva un anno, e io 18, e poi lui non ha visto più suo padre".
Perché ha divorziato?
"Non sopportavo mio marito. Era egoista e violento. Alexandre aveva pochi mesi, stavamo in Nuova Caledonia, un giorno mio marito mi ha detto: devo andare qualche giorno a New York. Ok. Passavano le settimane e non tornava. Solo un telegramma: Non vengo. Torna in Italia. Ma il bambino si era ammalato. Salmonellosi e poi colera. Prendemmo un aereo, finimmo in Vietnam. C'era la guerra, le bombe, gli attentati. Un inferno. Alexandre era tra la vita e la morte".
E siete riusciti a rientrare?
"Sì. Settimane in ospedale. Il padre non è venuto neanche una volta a visitare il bambino. Quando è guarito abbiamo deciso di fare un breve viaggio insieme per chiarirci. Lui, io e Alexandre. Una notte è tornato ubriaco e ha tentato di strangolarmi. Mi sono difesa. Poi lui si è addormentato. Ero ancora viva. Alle quattro di mattina ho infagottato mio figlio, ho pigiato due cose nella valigia e sono scappata. Non ci siamo più visti".
Suo figlio la conosce questa storia?
"No, non gliel'ho mai raccontata. Per proteggerlo. Forse ho sbagliato. Forse nella mia vita l'ho protetto troppo. Dopo abbiamo vissuto io e lui. Anni bellissimi. Lo amavo da impazzire. Lo coccolavo, ci volevamo bene, ci divertivamo moltissimo. L'ho tirato su da sola".
Poi che è successo?
"A un certo punto l'ho mandato a studiare in America. È rimasto lì diversi anni. Ha studiato e lavorato. Si è realizzato. E a un certo punto ha deciso di tornare in Italia. Ero contenta. Ma quello che è tornato in Italia non mi sembrava più mio figlio. Era sempre di cattivo umore, si lamentava di tutto, ce l'aveva con me, non gli andava bene niente di quello che dicevo o facevo".
Da allora il rapporto si è rovinato?
"Sì, ma io ancora non mi rendevo conto. Le cose sono molto peggiorate quando è morto mio padre e poi è morto il mio secondo marito. Chiedeva sempre denaro, protestava per ogni cosa. È arrivato ad accusarmi di essere una ladra".
Accusata di aver rubato cosa?
"Chi lo sa. Una volta mi disse che gli avevo rubato i ricordi di bambino".
La rottura definitiva quando è arrivata?
"Io, per farlo stare tranquillo, gli avevo intestato questo casale dove vivo, mantenendo per me solo l'usufrutto. Un giorno mi ha detto: devi andartene, questa casa è mia".
Quanto tempo è che non lo vede?
"Otto anni".
Cosa prova, oggi?
"Adesso sono in una fase di nuovo combattiva".
Che errore si rimprovera di avere fatto con suo figlio?
"Le dico una frase forte: ho comprato il suo amore. Lo vedevo così scontento, così malinconico. L'ho ripreso a vivere con me. Ma non è andata. Mi insultava, mi minacciava, uno stress tremendo: mi è venuta la dermatite atopica".
Lei pensa che una madre debba sempre perdonare tutto a un figlio?
"No, ci sono cose sulle quali è giusto non passarci sopra. Io ci sono passata sopra per 25 anni".
Dalla vita ha avuto di più o ha dato di più?
"La vita mi ha dato più di quel che mi ha preso. La famiglia dove sono nata era una famiglia serena, molto borghese, colta. Infanzia dolcissima. Un giorno ho detto a mio padre che mi ero innamorata. Mio padre mi ha detto: allora ti sposi. Dopo un anno ho avuto mio figlio".
E poi la carriera di attrice
"Sì, sono stata fortunata. Io non cerco mai niente. È venuto tutto da sé. Io lascio le cose andare".
Si arrabbia quando dicono di lei cose che non le piacciono?
"Non lo dico con insolenza: a me quello che pensano gli altri di me non interessa".
Non si offende mai?
"Mi offendono le critiche ingiuste sul lavoro, di quei gruppetti snob. Io ho fatto la commedia e un film erotico che è ancora famoso in tutto il mondo. Se mi critici a vanvera mi ferisci".
Cos'altro la ferisce?
"Mi ferisce il tradimento".
Le è capitato?
"Sì, negli ultimi tempi. Una persona che ho aiutato molto, che ho perdonato molto, mi ha tradito in modo brutale, si è messa dalla parte di mio figlio contro di me. Quando te ne accorgi pensi di essere vulnerabile. Tu non lo faresti mai e pensi che nessuno lo farebbe, invece".
Una persona che viene dal mondo dello spettacolo?
"Sì".
Vogliamo dire il nome di questa persona?
"È innominabile per me".