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"L'ultimo saluto...". Il congedo di Mattarella davanti agli ambasciatori

Il Presidente della Repubblica ha salutato per l'ultima volta gli ambasciatori e le ambasciatrici d'Italia nel mondo. Nel suo intervento ha parlato anche di Ue, globalizzazione, multilateralismo e pandemia

"È il mio ultimo saluto...". Il congedo di Mattarella davanti agli ambasciatori

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha preso parte alla XIV Conferenza degli ambasciatori e delle ambasciatrici d'Italia nel mondo. Durante il suo intervento, preceduto da un lungo applauso di tutti i presenti, sono stati toccati diversi punti: dalla pandemia fino al ruolo che deve avere l'Unione Europea in questo momento storico.

È l'ultima volta che il Capo dello Stato parteciperà a questo evento, per lo meno in veste di Presidente della Repubblica. Per questo motivo, prima di congedarsi, ha voluto a salutare e augurare buone feste a tutti gli ambasciatori. "Consentitemi infine, in questa ultima occasione in cui posso rivolgermi alla vostra comunità, di esprimervi fervidi auguri per il Natale, per il nuovo anno e per il futuro. A tutti voi e alle vostre famiglie", così Sergio Mattarella ha concluso il suo intervento alla Farnesina.

L'Unione Europea

Sempre il Presidente della Repubblica ha poi voluto ribadire la necessità, dal suo punto di vista, che l'Unione Europea difenda i valori liberaldemocratici e i diritti senza chiudersi in un atteggiamento di fortezza. "La coesione fra le democrazie liberali rimane priorità e costituisce il nucleo attorno al quale rafforzare un ampio e stretto raccordo tra i Paesi a ordinamento democratico", afferma il Capo dello Stato. E per questo: "la difesa dei valori liberaldemocratici e dello Stato di diritto all'interno del nostro Continente e fuori di esso, a cominciare dal principio cardine della costruzione europea rappresentato - continua Mattarella - dal primato del diritto comunitario, è essenziale". Si tratta di valori che vanno "praticati e vissuti". Questo può accadere in diversi modi: attraverso il "rafforzamento del carattere irreversibilmente democratico della cittadinanza europea" o mediante la gestione comune delle crisi di fronte alle quali si trova l'Europa. Resta intransigente e critico sull'atteggiamento di fortezza europea che, secondo il Presidente della Repubblica, ha scarso rispetto dei diritti umani e che non può corrispondere alle ambizioni di questa Unione europea.

L'importanza del multilateralismo

Il mondo sta vivendo la fase del definitivo tramonto del bipolarismo e "dell'indebolimento della preminente rilevanza dell'Occidente" con conseguente avvento di un nuovo mondo, multipolare. È in questo contesto di rapporti economici fortemente globalizzato che l'Italia dove essere in grado di muoversi su più fronti. "È nostro interesse promuovere un multilateralismo veramente efficace che offra soluzione condivise e sostenibili a problemi come il cambiamento climatico, la definizione di regole del mondo digitale, le migrazioni, le nuove regole del commercio internazionale". Si tratta di questioni così complesse che "non possono essere affrontate da soli". Il rischio è di diventare irrilevanti sul piano internazionale. L'ultimo G20, di cui abbiamo avuto la presidenza, ha mostrato chiaramente, secondo il Presidente della Repubblica, quanto sia importante "in un mondo sempre più complesso poter contare sulla diplomazia capace di far sentire in tutti i contesti la forza della ragione e dell'equilibrio".

La pandemia

Per il Capo dello Stato la pandemia ha contribuito notevolmente ad accelerare dinamiche che già si profilavano. "Lo stesso concetto di globalizzazione appare in discussione, lasciando spazio ad una fase di transizione e di analisi che va interpretata e guidata, individuandone l'approdo finale", spiega Mattarella.

Per questo è necessario quanto prima, per preservare il modello europeo di economia sociale di mercato, realizzare una riformulazione che ponga le sue basi sulle "transizioni gemelle": verde e digitale.

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