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Miracolo, arriva il premier e si moltiplicano le sedie

Arredi acquistati in extremis per la visita. E domani tutti i ministri tornano tra i banchi

Miracolo, arriva il premier e si moltiplicano le sedie

Ogni giorno professori e bidelli fanno così, e nessuno si ricorda più da quanto tempo: contano i bambini che sono assenti, racimolano le sedie e le spostano nelle classi dove mancano. Se al suono della campanella qualcuno torna a casa per il mal di pancia, subito si recupera la sedia dell'ammalato. E siccome non basta, si scende in giardino a rifornirsi di quelle di plastica. Tutti i giorni, alla scuola Puglisi di Palermo, è sempre stato un traffico di sedie nei corridoi e sulle scale. La scuola delle sedie che camminano. Da sempre si chiede al Comune e allo Stato di intervenire, ma l'emergenza è diventata abitudine, e l'abitudine la normalità.

Domani, per l'inaugurazione dell'anno scolastico, Matteo Renzi arriverà proprio qui, nell'Istituto dal nome prestigioso, Puglisi, in onore del sacerdote eroe ucciso dalla mafia, di cui il 15 settembre ricorre il ventunesimo anniversario della morte. Il premier che ha lanciato il piano Scuole Belle è stato invitato e ha subito accettato. La voce si è sparsa in tutto il quartiere Brancaccio, ed è ritornata come una barzelletta la storia delle sedie: se il presidente del Consiglio arriva con una delegazione, mezza scuola starà in piedi tutto il giorno. E così al comune di Palermo hanno preso finalmente in carico la situazione: dopo giorni di ironie, il Comune, con una «procedura di urgenza» ha dato il via libera all'acquisto di 80 sedie per la scuola Puglisi, «fornite dalla dita Biga», si precisa dall'amministrazione municipale, per rimarcare la trasparenza dell'operazione senza precedenti.

Alla scuola Puglisi in realtà di sedie ne mancano cento, ma l'arrivo delle ottanta è un miracolo di moltiplicazione di cui tutti riconoscono la paternità non al Comune, che non ci aveva mai pensato, ma a Renzi e alla fortunata coincidenza della sua scelta di venire a Palermo. Le insegnanti di musica stanno provando con i ragazzi una serie di canzoni, partendo dall'Inno Nazionale, per commemorare il doppio evento. Il premier sarà chiamato a esibirsi in una partita di calcetto.

Confortato forse dall'eccezionale successo di questa trasferta, Renzi ha invitato tutti i suoi ministri a entrare in classe il primo giorno di scuola, creando la sceneggiatura di un reality scolastico-governativo in cui uomini e donne della sua squadra torneranno tra i banchi dove hanno studiato: Gian Luca Galletti (Ambiente) è atteso alla scuola Marconi di Bologna, Carmela Lanzetta (Affari regionali) al liceo Olivetti di Locri, Maurizio Lupi (Trasporti) alla Cabrini di Milano, Giuliano Poletti (Lavoro) all'istituto tecnico Scarabelli di Imola. Maria Elena Boschi (Rapporti con il Parlamento) andrà a Laterina (Arezzo) dove è cresciuta, nella scuola elementare Goffredo Mameli. Aspettano la responsabile della Difesa Roberta Pinotti a Genova, al liceo scientifico «Enrico Fermi». E il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini visiterà un istituto tecnico agricolo alla periferia di Roma prima di spostarsi nella sua città, Lucca.

Niente Toscana per Renzi, invece, ma un volo al sud a consegnare sedie. Appena saputa la notizia dell'arrivo illustre da Roma, il comune di Palermo aveva avviato una «ricognizione degli arredi», risultata «negativa». Le sedie sono state quindi comprate nuove di zecca. E siccome la mancanza di mobilio essenziale non è un problema solo del quartiere Brancaccio, Palazzo delle Aquile ha stanziato «un milione di euro» per gli interni delle scuole. Il Comune annuncia poi che in ben 173 istituti sono partiti i lavori di ristrutturazione, «all'interno del piano Scuole Belle anche se le ditte inviate da Roma sono soltanto tre», e dunque si teme che i lavori si accavallino con l'inizio delle lezioni. Stanziamento per Palermo: un milione e 800mila euro.

La scuola intitolata a don Pino Puglisi è in prima linea nell'ideazione di programmi educativi «per cercare di colmare le lacune delle famiglie», ha spiegato nei

giorni scorsi il vicepreside, Domenico Buccheri. La consegna delle sedie diventerà una vera e propria cerimonia («È tanto che aspettiamo») in cui saranno anche attribuite dieci borse di studio a altrettanti ragazzi meritevoli.

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