L'ultima tentazione di Christo è eliminare quella «h» che lo distingue da qualcuno leggermente più importante di lui. Ma neppure tanto, considerato che ieri il miracolo di camminare sulle acque è riuscito anche a questo 81enne progettista visionario che di nome fa Christo Vladimirov Yavachev, padre nobile (o meglio, apolide) della land art, cioè l'arte di intervenire sul paesaggio.
Sul lago d'Iseo è stato il giorno d'esordio per la più fluida delle sue installazioni: The Floating piers, la passerella multicolor che ambisce a collegare le acque lacustri al mare della storia dell'arte.
Per una notte centinaia di turisti provenienti da tutto il mondo (Australia compresa) hanno aspettato l'ora X, scattata alle 7.40, dopo il via libera della Commissione spettacoli (guai a rinunciare alla burocrazia dei timbri e dei bolli...).
Nei giorni scorsi anche i sindacati avevano cercato di creare problemi con ispezioni «atte a verificare la regolare posizione lavorativa dei sub addetti al fissaggio dei moduli galleggianti». Ieri una protesta contro la famiglia Beretta, produttori di armi e tra i finanziatori dell'opera di Christo, ha rallentato la linea Brescia-Edolo e fatto ritardare i primi treni per The Floating piers: a bloccare i binari sono stati messi rami ed uno striscione con scritte contro la ditta dei famosi fucili Beretta. Spari a salve che non hanno comunque evitato il «tutto esaurito», tanto che folla e via vai sulla passerella d'autore parevano quelli in via Montenapoleone all'inizio dei saldi.
Il «ponte» griffato Christo parte dal centro di Brescia e con i suoi 5 chilometri consente di fare una passeggiata a filo d'acqua da Sulzano a Montisola, passando per l'isola di San Paolo. L'opera è realizzata con un sistema modulare di pontili galleggianti composto da 200mila cubi in polietilene ad alta densità interamente ricoperti da 70mila metri quadrati di un tessuto ideato dall'artista, un nylon speciale che diventa cangiante con l'acqua e l'umidità. La sua factory è così andata avanti coraggiosamente, e oggi non si parla d'altro che di questo serpentone grazie al quale si può camminare sull'acqua. Acqua che è del lago di Iseo ma che potrebbe essere del lago Tiberiade, perché la suggestione di Christo ha catturato tutti. Lui - questo vegliardo che pare il fratello gemello di Mughini - accoglie il «suo» popolo, già in coda di buon mattino.
La gente è in estasi: lo chiama «maestro», proprio come facevano gli apostoli con Gesù. Christo risponde con un ecumenico thank you very much e si avvia, seguito da un fiume di fedeli pecorelle, lungo il capolavoro che fino al 3 luglio È il gregge dell'arte, bellezza. E nessuno potrà fermarlo.
A un certo punto l'artista si blocca e guarda in cielo. Il miracolo di far tornare in terra la sua amata moglie, morta nel 2009, non può riuscirgli.
Ma da lassù anche Jeanne-Claude Denat de Guillebon, «complice» di Christo in una vita dedicata all'arte, osserva The Floating piers. E sorride orgogliosa.Solo una cosa poteva rovinare la festa. E infatti l'ha rovinata: il maltempo: alle 19 infatti, causa vento e piogga la passerella è stata evacuata. Se ne riparlerà oggi. Forse.
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