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La missione dei servizi russi: cosa è successo in quelle 24 ore

Militari e servizi segreti russi in azione a Milano nel pieno della pandemia: la visita alla sede del consolato e il giallo sulla durata della missione

La missione dei servizi russi: cosa è successo in quelle 24 ore

La missione della delegazione russa in Italia nel pieno della prima fase della pandemia da Covid-19 a metà marzo del 2020 resta un mistero. Nei giorni della crisi in Ucraina, si riaccende il dibattito sull’accordo tra l’ex premier italiano Giuseppe Conte e Vladimir Putin e spuntano importanti novità. Gli interventi degli esperti di Mosca in ospedali e rsa sono cosa nota, ma poco si sa sull’operato dei servizi segreti russi.

Il Cremlino inviò in Italia una delegazione per missione internazionale di soccorso composta da 72 persone, perlopiù militari e servizi segreti russi. Una parte della rappresentanza andò negli ospedali di Bergamo, la città più colpita dal virus, ma rappresenta ancora un giallo l’azione del resto dei connazionali, rimasti a Milano.

Secondo quanto ricostruito dal Corriere, militari e servizi segreti russi raggiunsero il quartiere di San Siro, dove si trova la sede del consolato russo, un protettorato di Alexei Vladimorovich Paramonov. Quest’ultimo, direttore del Dipartimento europeo del ministero degli Esteri, negli scorsi giorni si è scagliato duramente contro Roma per le sanzioni alla Russia, arrivando alle minacce. Il vertice di via Sant’Aquilino resta un mistero, ma probabilmente servì per pianificare la permanenza in Italia, considerando che la missione durò più di due mesi. L’azione di militari e servizi segreti russi non è stata registrata o monitorata nel corso del tempo, ma tutto porta a pensare alle tipiche attività di intelligence, con la possibilità di accedere in ospedali e acquisire, se non rubare, i dati sensibili dei pazienti italiani.

“I direttori delle agenzie di intelligence Aise e Aisi hanno assicurato che non c’è mai stata attività impropria che ha travalicato dai confini sanitari”, ha tenuto a precisare Conte. Il leader del Movimento 5 Stelle ha stigmatizzato le insinuazioni nei suoi confronti: “Lo hanno riferito anche di fronte al Copasir specificando che l’attività dei russi si è svolta nei limiti e nelle forme che sono poi state concordate con le autorità sanitarie.

Per questo le insinuazioni, i dubbi e le perplessità mi sembrano assolutamente fuori luogo”.

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