Politica

Missoni e la sostenibile leggerezza della moda

Angela riparte da pizzi, reti e chiffon, Blumarine punta su mini kimono e abiti fazzoletto

Lucia Serlenga

«La leggerezza si associa con la precisione e la determinazione» diceva Italo Calvino. E Angela Missoni celebra in leggerezza e consapevolezza i primi venti anni alla direzione creativa del brand di famiglia con una sfilata evento vissuta come una festa. «In questi decenni è cambiato tutto e io ho rimesso in gioco me stessa attraverso un rinnovamento costante» commenta la designer dichiarando di sentire il peso delle radici ma allo stesso tempo la necessità di fermarsi, riflettere e ripartire secondo i ritmi che la contemporaneità impone. In compenso non ha mai perso di vista gli stilemi della maison alleggerendoli e traghettandoli in un futuro sempre più pressante. Così nelle oltre ottanta uscite, in passerella arriva la quintessenza della lievità tradotta in abiti, gonne, tute in pizzi e chiffon di maglia, reti leggere, tulle goffrato illuminato dalla luce. Ma ci sono anche maglie con le celebri fantasie geometriche di bande, righe e scozzesi e persino maschere astratte. Deliziosi tutti i caftani, i pull e i cardigan, i lunghi abiti e i grandi cappelli di paglia con enorme falda che si adagia sulle spalle: la poetica quanto potente visione di uno stile fortemente connotato. Una brezza leggera soffia anche sul lusso tangibile della collezione che il raffinato Tomas Maier disegna per Bottega Veneta. «Gli abiti lunghi sono come t-shirt» spiega il designer aggiungendo che la semplicità può essere anche ricercata. Ecco perciò il senso di una nuova decorazione con occhielli metallici e specchi posizionati a mano, orli e bordi di pellami esotici. Il massimo per una donna che si muove in perfetta lievità fra spolverini d'impalpabile suede, trench in seta peso zero dal sofisticato tono di rosa e brevi minidress in suede con frange strette da perline. Speciali gli shirt-dress realizzati con una seta iridescente. Un'impalpabile lievità si respira anche nella collezione disegnata da Anna Molinari per Blumarine.

«Il vero motivo del mio successo sta proprio nella leggerezza di una femminilità mai volgare» spiega la stilista prima di far sfilare brevi kimono e abiti a fazzoletto in una scia di nuova seduzione. I voile, i satin e le duchesse sono lavorati con la maestria di chi conosce i segreti dell'armonia del corpo e le astuzie per metterla in risalto giocando sulla forza dei colori: il lime dei prati fioriti, gli azzurri del cielo e del mare, il rosa delle amate rose.

Ma questa volta, a sorpresa, compare anche il mughetto ricamato e intarsiato persino nel giacchino di visone bianco. Il candore di magnifici abiti tablier portati con delle Superga con suola logata conclude come la ciliegina sulla torta il bellissimo défilé di Philosophy dedicato a Tina Chow, modella statunitense, icona della moda e dell'arte agli inizi degli anni Ottanta. «Un'antesignana dello stile androgino ma sensuale» spiega il bravissimo designer Lorenzo Serafini prima di mandare in scena una collezione molto ben costruita in perfetto equilibrio fra intensità e leggerezza. Bellissime le tute di sapore militare in popeline di cotone, le bluse stampate a fiori dallo spirito orientale infilate in ampi pantaloni di tela giapponese, i deliziosi abiti di seta laminata a pieghe blu indaco o rosso lacca.

E fra gli accessori irrinunciabili compaiono le alte cinture obi in nappa laccata e i piccoli fazzoletti stringi collo ricamati di diamanti.

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