Da sempre bersaniano doc, potrebbe decidere di seguire l'ex segretario del Pd sulla strada della scissione. Vasco Errani (nella foto), ex presidente della Regione Emilia Romagna e attualmente commissario alla ricostruzione post sisma, ufficializzerà la sua posizione sabato: «Per quanto mi riguarda parlerò sabato all'assemblea di Ravenna», taglia corto Errani interpellato da un'agenzia di stampa senza smentire né confermare le indiscrezioni che lo vedrebbero a un passo dall'addio al partito. «Non ho detto niente a nessun giornale», ribadisce Errani intenzionato a sciogliere il nodo in una sede ufficiale, la storica sede del Pd ravennate.
Eppure secondo l'edizione bolognese di «Repubblica» con almeno un giornale Errani aveva parlato, spiegando che «sì, se le cose non cambiano vado via e e sabato pomeriggio spiegherò perché a Ravenna, nella mia sezione, com'è giusto che sia». E ancora: «Non ci sono più le condizioni, vado a cercarle altrove, ci vorrà un po' di tempo ma ci arriveremo». Che abbia o no anticipato a «Repubblica» la decisione che ufficializzerà sabato, ai primi di settembre «Mister Terremoto» si era presentato a Palazzo Chigi fresco di nomina a commissario straordinario alla ricostruzione dicendo: «Parlerò poco e non alimenterò polemiche». E fin qui tutto nromale: una promessa del genere è atto dovuto.
E però aveva pensato bene di spiegare: «Non avrei mai accettato l'incarico se fosse stato in chiave di dialettica tra maggioranza e minoranza del Partito democratico. Sono qui per il territorio. Ora non sono un uomo del Pd». Meno male che aveva precisato «ora».
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