La Mogherini non si vergogna del flop Ora si è messa in testa di finire all'Onu

Le ambizioni della ministra degli Esteri della Ue, a fine mandato dopo 5 anni

La Mogherini non si vergogna del flop Ora si è messa in testa di finire all'Onu

Cambiano i vertici della Ue, che fine farà Federica Mogherini? Ci rendiamo conto che l'interrogativo non è di quelli da non far dormire la notte, ma parliamo comunque di una figura che ha rivestito un carica importante a Bruxelles e su cui l'allora premier Renzi aveva puntato molto per far pesare l'Italia nel consesso europeo. Dunque, dopo cinque anni da «Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza», in sostanza da ministro degli Esteri di 28 Paesi europei, che poltrona attende la Mogherini? L'ex ministra degli Esteri del governo Renzi, promossa nel 2014 in Europa, non ha né un seggio all'Europarlamento né in Italia, dunque deve trovarsi un nuovo lavoro. Non può contare molto sul Pd con cui i rapporti sono ormai deboli, mentre il suo mentore Renzi l'ha rinnegata senza pietà: «Il bilancio di questi cinque anni è negativo. Io mi assumo la responsabilità di aver fatto una battaglia per una persona che purtroppo non è riuscita a fare quello che avevamo immaginato e sognato» ha detto di lei l'ex premier. Le voci a Bruxelles danno per certo che la Mogherini lasci la politica, ma che voglia continuare ad occuparsi di relazioni internazionali. Dove? I rumors la danno in cerca di un ruolo nelle Nazioni Unite, organismo che offre poltrone molto ben pagate. Particolare non irrilevante vista l'entità della remunerazione della Mogherini a Bruxelles, uno dei politici più pagati in Europa con 25.845 euro al mese, poco meno di Juncker. Lo staff dell'Alto Commissario, da noi interpellato, si chiama fuori da ogni ipotesi sul futuro prossimo della Mogherini: «Sono informazioni e scelte personali che non competono a noi, ad ogni modo l'incarico dura fino al 1 novembre come tutti quelli della Commissione Ue» spiegano da Bruxelles. Un retroscena di Lettera43 cita come fonti la cerchia ristretta della Mogherini per prospettare, in alternativa ad un incarico all'Onu, quello in «un think tank o un incarico universitario», anche se non si sa bene in quale università. Del resto anche la britannica Catherine Ashton, suo predecessore in quel ruolo, finito a Bruxelles è diventata Cancelliere dell'Università di Warwick.

Il curriculum della Mogherini, a 46 anni, è già notevole: ex ministro degli Esteri italiano (per pochi mesi), può vantare un quinquennio in un ruolo di grande prestigio quale l'alto rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune dell'Unione, abbreviato in Pesc, da cui il soprannome «Lady Pesc». Per quanto pesante possa essere in un curriculum, il bilancio politico del suo superincarico nella Ue non è particolarmente brillante. La Mogherini non è riuscita a far contare l'Europa nei grandi tavoli di crisi internazionali, l'ultimo dei suoi fallimenti è sicuramente l'accordo sul nucleare con l'Iran (limitazione del programma nucleare di Teheran in cambio dell'eliminazione delle sanzioni), naufragato con la messa in discussione del patto da parte di Usa e Iran. Sul proprio successore la Mogherini ha solo detto: «Spero che il prossimo Alto rappresentante sia una persona dedicata, impegnata, e possibilmente con un background di politica estera e sicurezza» per proseguire il lavoro che ho condotto in questi anni.

I nomi considerati favoriti sono quelli della bulgara Kristalina Georgieva, ex vicepresidente della Commissione Ue, e di Josep Borrell, ministro degli Esteri spagnolo. La sfida non sarebbe delle più temibili: non far rimpiangere la Mogherini.

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