
«Le elezioni in Basilicata sono il prossimo banco di prova per Forza Italia e per continuare a incalzare il governo». I parlamentari azzurri si sono visti recapitare questo messaggio ieri mattina. Il voto lucano diventa nazionale, sempre più importante per gli azzurri, convinti di potere giocare un ruolo centrale nel centrodestra dopo il voto del 24 marzo.
Silvio Berlusconi ieri era a Matera, secondo giorno del mini tour elettorale per presentare il candidato Vito Bardi. Una bagno di folla puntellato da dichiarazioni e risposte alle domande di chi lo fermava. Ferratissimo sulle vicende locali, dall'aeroporto che manca al nodo delle royalties del petrolio, fino alla situazione degli ospedali. Poi il lavoro. Berlusconi ha addirittura dato la sua disponibilità a «dare una mano» per trovare una soluzione alla situazione dei giornalisti della «Gazzetta del Mezzogiorno» che non percepiscono gli stipendi da novembre.
Con il Cavaliere si è rivista la fidanzata Francesca Pascale, accolta con grande affetto e simpatia dai materani, che l'hanno più volte fermata durante la passeggiata per fare selfie con lei e regalarle fiori. Sempre insieme a Berlusconi la Pascale ha visitato una mostra su Salvador Dalì e fatto una sosta in piazza San Pietro Caveoso dove non ha mancato di ammirare lo skyline della Capitale della Cultura 2019. Sorridenti, rilassati, hanno passeggiato nel centro di Matera, senza risparmiare sorrisi e strette di mano.
Poi Berlusconi ha parlato di politica nazionale. La «maggioranza naturale» per l'Italia di oggi è quella di centrodestra. Le elezioni lucane sono «un passo in avanti» in questa direzione. La prospettiva resta quella della caduta del governo. «Più si va avanti e più combina guai. Speriamo che non si vada avanti molto. Tutte le sere dico una preghiera a questo riguardo». Bersaglio preferito i Cinque stelle: «I comunisti andavano a scuola alle Frattocchie (la scuola quadri del Pci, ndr) e sapevano come funzionava un comune o una regione. Questi non sanno niente e prendono decisioni incredibili».
Ancora una volta Salvini è il destinatario del pressing del presidente di Forza Italia. Il leader della Lega è «intricato in questo contratto». Non guiderà l'alleanza gialloverde nemmeno ora che il M5s è in crisi di consensi e diviso al suo interno. Ma anche nel centrodestra Berlusconi prevede per Salvini un ruolo al massimo alla pari. «Noi siamo il perno della coalizione», aveva spiegato sabato sera Berlusconi parlando agli elettori di Potenza. Se, come sembra, il voto lucano segnerà un'altra sconfitta per il Movimento 5 stelle, il merito non potrà che andare a Forza Italia che ha puntato su un candidato della società civile apprezzato in regione. Alle ultime politiche i pentastellati hanno avuto il 44% dei voti contro il 25,4% del centrodestra. Ora lo scenario potrebbe invertirsi. Il M5s ha candidato Antonio Mattia, outsider del movimento, e lotta per restare sopra il 10%. Il centrosinistra, ha presentato Carlo Trerotola, che proviene da una famiglia di tradizione Msi, alle politiche aveva preso meno del 20%, non dovrebbe recuperare molto. Bardi è sostenuto dai tre partiti della coalizione di centrodestra e da due liste civiche.
L'ex generale era stato bocciato in principio dalla Lega, poi è stato confermato come candidato unico del centrodestra. Una sua vittoria rappresenterebbe un successo del centrodestra a guida azzurra. E un colpo alla maggioranza di governo.