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Monti festeggia l'accordo di Bruxelles: "L'Europa è qui ed esiste"

Ospite ad "Agorà" il senatore a vita commenta la conclusione del negoziato: "Accordo positivo. L'Europa esiste, ha saputo reagire a una situazione di estrema difficoltà. Mes? Va utilizzato"

Monti festeggia l'accordo di Bruxelles: "L'Europa è qui ed esiste"

A festeggiare l'accordo di Bruxelles sul Recovery Fund non soltanto il premier Giuseppe Conte, che si è dichiarato soddisfatto per il traguardo raggiunto e pronto a mettere in campo una nuova taske force per gestire il denaro ed il nuovo piano di ripresa, ma anche il senatore a vita Mario Monti.

Intervenuto nel corso della trasmissione "Agorà Estate" in onda su Rai3, l'ex presidente del Consiglio ha acclamato quella che secondo lui è un'ottima conclusione del negoziato. Commentando le notizie arrivate dal Consiglio Europeo, Monti parla infatti di un accordo "molto positivo".

"L'Europa esiste, ha saputo reagire a una situazione di estrema difficoltà e tenere insieme Paesi reciprocamente riottosi", dichiara Monti, soddisfatto, come riportato da "AdnKronos". Cina, Russia e Usa devono stare attenti ed essere meno baldanzosi, aggiuge il senatore, perché "l'Europa è qui ed esiste".

L'Europa c'è, dunque, secondo l'economista, che non trattiene l'entusiasmo e spende buone parole per Germania, Francia e Italia:"Merkel e Macron hanno fatto in buona sostanza il piano Marshall europeo, ma c'è stata abilità negoziale da parte italiana e soprattutto è cambiato in un anno e mezzo il modo dell'Italia e del governo italiano di guardare all'Europa".

Una storia a lieto fine, quindi, pare voler dire il senatore a vita, che non perde occasione per attaccare il leader della Lega, Matteo Salvini: "Un esponente importante del governo di due anni fa, il senatore Salvini, diceva: 'Adesso dobbiamo abbattere il muro di Bruxelles'. Meno di due anni dopo il governo italiano è felice di aver portato a casa dei soldi da Bruxelles".

L'aggettivo frugale? È sinonimo di "serio", spiega Mario Monti, che aggiunge: "Da oggi è considerato naturale che ogni Paese sia anche interessato a quello che gli altri Paesi fanno del denaro comune. Dovremo ora abituarci a considerare l'aggettivo 'frugale' sinonimo di serio, a fare al nostro interno politiche serie e chiedere che lo facciano anche gli altri Paesi, per esempio chiedendo alla Commissione Europea di essere molto più vigorosa nel mettere in regola l'Olanda e l'Austria rispetto alle norme sulla fiscalità".

Ma il Recovery Fund non basta. Arriva puntuale l'invito ad attivare anche il Mes: "Non solo per il tasso di interesse bassissimo, ma anche per un'altra ragione", dice Monti. "Io dubito che il sistema politico italiano al suo interno sappia prendere la decisione di stanziare miliardi per il miglioramento del sistema sanitario. La politica italiana tende a dare soldi là dove può aspettarsi in cambio dei voti, sono distribuzioni clientelari che mirano a creare simpatia, e dietro la spesa sanitaria non c'è questa frazione organizzata.

Dubito che senza questa assegnazione da parte dell'Europa la politica italiana abbia la capacità di essere così lungimirante".

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