Cronache

"La morte di Floyd? Causata da asfissia". Vittime e saccheggi. Trump dal bunker striglia i governatori

Coprifuoco violato, sesta notte di fuoco: un uomo ucciso in Kentucky, due nell'Iowa, 4.400 arresti, fermata la figlia del sindaco di New York De Blasio. Il tycoon, nascosto per un'ora nei sotterranei, predica "legge e ordine"

"La morte di Floyd? Causata da asfissia". Vittime e saccheggi. Trump dal bunker striglia i governatori

George Floyd è morto per «asfissia causata da compressione al collo e alla schienza». Lo ha stabilito l'autopsia indipendente commissionata dalla famiglia del 46enne di colore ucciso da un poliziotto a Minneapolis lo scorps 25 maggio. Una conclusione molto diversa dall'esame «ufficiale», che aveva escluso l'asfissia traumatica e lo strangolamento. E che darà certamente nuovo fiato alle proteste e nuova benzina al fuoco che brucia l'America.

Proteste che nella notte tra domenica e lunedì, in cima al sesto giorno di violenze, hanno provocato vetrine in frantumi, negozi svuotati, incendi, sangue e morti, trasformando la mobilitazione pacifica in guerriglia urbana. Donald Trump, parlando in videoconferenza con i governatori, ha chiesto loro di riprendere il controllo delle strade, di non essere «deboli» e di usare la forza di fronte alle proteste. «Dovete dominare, se non lo fate sprecate il vostro tempo e vi travolgeranno facendovi apparire come degli stupidi», ha aggiunto, stando alla registrazione riportata dal New York Times. Su Twitter, invece, il tycoon ha minacciato di fare intervenire il governo federale usando l'esercito se gli amministratori locali democratici non useranno il pugno duro per fermare le violenze: «I governatori e i sindaci liberal devono diventare più duri o il governo federale interverrà e farà quello che deve essere fatto. Questo include il potere illimitato del nostro esercito e molti arresti», ha scritto. E ha pure rilanciato lo slogan «law and order», «legge e ordine», usato a fine anni Sessanta dall'allora candidato presidenziale Richard Nixon e da Ronald Reagan, che all'epoca era governatore della California.

Intanto, si aggrava il bilancio delle vittime nel corso delle proteste. Un uomo è stato ucciso a Louisville, in Kentucky, mentre altre due persone sono state uccise e una è rimasta ferita in una sparatoria a Davenport, Iowa. Il capo della polizia locale, Paul Sikorski, ha fatto sapere che tre agenti hanno subito un agguato e uno di loro è stato ferito, ma non è in pericolo di vita. Nella capitale Washington, circa 110 agenti del Secret Service rimasti feriti nel fine settimane di proteste (una cinquantina solo negli scontri di domenica sera, quando alcuni manifestanti hanno lanciato bombe molotov). Sulla strade della città per mantenere l'ordine pubblico sono stati dispiegati anche gli agenti della Drug Enforcement Administration, che sono andati ad affiancare la polizia locale e gli agenti del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale. Venerdì sera, invece, i Secret Service hanno persino portato Trump in un bunker sotterraneo della Casa Bianca per quasi un'ora. In tutto il paese finora sono finite in manette oltre 4.400 persone, il coprifuoco è in vigore in quasi 40 città di 20 stati Usa, da Los Angeles a Washington, da San Francisco a Minneapolis, passando per Atlanta, Chicago, Denver e Miami. Almeno 14 stati e la capitale hanno mobilitato la Guardia nazionale. A New York - così come a Los Angeles e Philadelphia - i negozi sono stati presi d'assalto da bande di giovani che hanno effettuato vere e proprie razzie. Nella Grande Mela sono stati arrestati decine di sospetti che hanno messo a ferro e fuoco i quartieri dello shopping, in particolare quello di Soho. Nel mirino negozi di marchi di lusso come Chanel, Dolce&Gabbana, Moncler, Gucci, e Balmain e alcuni ristoranti rinomati, tra cui l'italiano Ribalta, vicino a Union Square, diventato uno dei punti di riferimento della comunità italiana nella Grande Mela.

In totale a New York, solo nella notte tra domenica e lunedì, sono finite in manette circa 250 persone, sei agenti hanno riportato ferite non letali e circa una decina di veicoli della polizia sono stati danneggiati o distrutti. Tra le persone fermate c'è pure Chiara de Blasio, la figlia 25enne del sindaco della metropoli. La giovane è finita in manette (e rilasciata poco dopo) sabato sera, quando la polizia ha dichiarato illegale un assembramento tra la 12esima strada e la Broadway, dove sono scoppiati alcuni tafferugli e sono state bruciate auto dell'Nypd. «Voglio bene a mia figlia.

L'unica cosa che vuole è fare del bene per il mondo - il commento del primo cittadino - vuole un mondo migliore e più pacifico».

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