Morto a due anni schiacciato da un mobile. Ikea pagherà 46 milioni

Risarciti i genitori di Jozef. Non sapevano che il colosso svedese aveva ritirato l'articolo

Morto a due anni  schiacciato da un mobile. Ikea pagherà 46 milioni

Quel pomeriggio, a casa della famiglia Dudek, a Buena Park, in California, doveva essere uno come tanti. I genitori del piccolo Jozef lo avevano messo a dormire per il pisolino pomeridiano. Era stato il padre, forse insospettito per il prolungato silenzio, forse semplicemente per controllare il figlioletto, che si era ritrovato davanti a una scena agghiacciante: il piccolo di due anni era a terra immobile, schiacciato dalla cassettiera Malm prodotta da Ikea. Tutto era successo presumibilmente in fretta, un attimo fatale, neppure il tempo di correre dall'altra stanza per intervenire, per togliere quel mobiletto che stava schiacciando il bambino. A niente erano serviti purtroppo i soccorsi e le preghiere della mamma e del papà sconvolti. Per Jozef era troppo tardi. Il bambino è morto quello stesso giorno. Era un pomeriggio di maggio, del 2017.

Oggi, dopo due anni, Ikea e la famiglia di Jozef Dudek, hanno firmato un accordo. Ikea pagherà 46 milioni di dollari per risarcire la morte del loro bambino deceduto a causa della cassettiera. «Anche se nessun accordo potrà cambiare i tragici eventi che ci hanno portato qui - scrive Ikea in una nota - siamo grati di avere trovato una soluzione a questo contenzioso».

L'articolo, che pesa 32 kg, era stato ritirato nel 2016 per problemi di sicurezza dopo una serie di incidenti che avevano causato la morte di altri bambini. I genitori di Jozef hanno fatto causa a Ikea che sapeva del rischio ribaltamento della cassettiera, ma non ha avvertito i consumatori che era necessario ancorare il mobile al muro per evitarne la caduta. Purtroppo il caso di Josef non è isolato: prima di lui hanno perso la vita altri sette bambini e 36 sono rimasti feriti sotto il peso della cassettiera in questione.

Il primo episodio risale al 1989, ma solo nel 2016 Ikea ha avviato il richiamo di ben 29 milioni di cassettiere in Canada e Stati Uniti. Il ritiro non riguarda il mercato europeo perché il mobile risponde ai requisiti di sicurezza e stabilità. L'azienda da tempo ha lanciato la campagna «Fissa i mobili alla parete», sottolineando che «gli incidenti legati al ribaltamento dei mobili sono un grave problema di sicurezza in casa per l'intero settore dell'arredamento. Il modo migliore per evitare che i mobili si ribaltino è fissarli alle pareti. Per una maggiore sicurezza in casa forniamo accessori antiribaltamento con tutti i mobili per cui è richiesto il fissaggio alla parete, che è parte integrante delle istruzioni di montaggio». Oltre al risarcimento di 46 milioni di dollari, l'accordo con la famiglia Dudek prevede che Ikea incontri l'organizzazione Parents Against Tip-overs ( genitori contro i ribaltamenti) e coinvolga altri consumatori sulle informazioni riguardanti il richiamo dei suoi mobili. La famiglia Dudek donerà 1 milione di dollari in favore delle associazioni che sostengono la necessità di controlli più rigorosi sulle cassettiere.

Ikea esprime le sue più sentite condoglianze nei confronti della famiglia e delle vittime di incidenti causati dai propri mobili e dichiara di stare

lavorando per affrontare «questo importantissimo problema di sicurezza domestica». La società svedese sta lavorando per rendere i suoi prodotti più sicuri, oltre che per sensibilizzare i consumatori a una maggiore sicurezza.

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