Mosca testa il super missile. "Ma bisogna parlare agli Usa"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha smentito l'ipotesi del comandante in capo dell'esercito Valerii Zaluzhnyi, secondo cui la guerra con la Russia avrebbe raggiunto una fase di stallo

Mosca testa il super missile. "Ma bisogna parlare agli Usa"
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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha smentito l'ipotesi del comandante in capo dell'esercito Valerii Zaluzhnyi, secondo cui la guerra con la Russia avrebbe raggiunto una fase di stallo e un portavoce della sua amministrazione ha rimproverato il generale accusandolo di facilitare «il lavoro dell'aggressore». Mentre Kiev colpisce con successo le infrastrutture marittime e portuali del cantiere navale Zaliv a Kerch, in Crimea, danneggiando una nave russa, Zelensky cerca di evitare facili cedimenti. Zaluzhnyi aveva espresso la sua valutazione in un'intervista all'Economist pubblicata la scorsa settimana, in cui spiegava: «Molto probabilmente non ci sarà alcuna svolta profonda e positiva». Aveva inoltre suggerito che la Russia sta lentamente prendendo il sopravvento grazie alla sua superiorità numerica.

Il presidente ucraino ha anche invitato il candidato alla Casa Bianca ed ex presidente Donald Trump a Kiev, per spiegargli l'impossibilità di porre fine alla guerra con la Russia in 24 ore, come sostiene lui se fosse rieletto presidente degli Usa: «Anche Trump è il benvenuto - ha spiegato Zelensky - Il presidente Biden era qui e penso che abbia capito alcuni dettagli che si possono capire solo stando qui».

Da Mosca, intanto, nuove azioni e dichiarazioni belligeranti. Da una parte la Russia alza il livello della minaccia nucleare, annunciando di aver testato «con successo» un missile balistico intercontinentale lanciato da un sottomarino nel Mar Bianco, al largo della costa nordoccidentale del paese, verso la penisola russa della Kamchatka. Dall'altra parte, Mosca torna ad accusare gli Stati Uniti del crollo della relazioni fra loro e - tramite il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov - spiega che, perché un giorno possa avere luogo un incontro tra i due presidenti, il leader americano dovrà farsi più costruttivo.

Eppure lascia aperta una porta: le relazioni «sono a zero, anche sotto zero» - ammette - «tuttavia, dal momento che sia l'America sia noi abbiamo una responsabilità speciale per la stabilità globale e strategica, in un modo o nell'altro dovremo riprendere questo dialogo».

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