Il mostro Rai da 13mila dipendenti ne assume altri 105

La tv di Stato ignora la crisi. Oggi il voto della Vigilanza sulla presidenza a Foa

Il mostro Rai da 13mila dipendenti ne assume altri 105

Per la Rai non esiste spending review, taglio di costi e tantomeno di personale. Macché, la crisi colpisce le aziende italiane cui tocca sfoltire gli organici, tranne la tv di Stato, pur sempre «Mamma Rai», foraggiata a suon di miliardi grazie al canone in bolletta. Al punto che la Rai si permette il lusso di assumere nuovo personale, come se non avesse già la cifra monstre di oltre 13mila dipendenti, tra cui un esercito di dirigenti e direttori parcheggiati a far nulla ma a stipendio intatto. Ridurre e razionalizzare l'enorme costo del personale (quasi 900 milioni di euro nel 2017)? Giammai, anzi aumentiamolo. Ecco quindi la Rai mettersi alla ricerca di 25 nuovi impiegati da assumere in azienda «con contratto di apprendistato professionalizzante», si richiede la laurea in Economia e l'età non superiore ai 30 anni. Ma c'è pure la selezione per «10 risorse da impiegare nell'area tecnico-produttiva» rivolta a laureati, e poi quella per assumere «40 risorse da impiegare nell'area tecnico-produttiva» rivolta invece a diplomati, e quindi la ricerca di «30 risorse da impiegare in qualità di Impiegati e Assistenti ai programmi. In totale la Rai assumerebbe 105 persone, ad aggiungere alla legione di 13mila dipendenti. Numeri che in tempi di magra pochi possono permettersi, d'altronde pochi altri si pappano un gettito di 1,6 miliardi di euro derivante dalla tassa di possesso di un elettrodomestico (la tv).

La Rai assume, in attesa di sapere chi saranno i nuovi vertici, a partire dal presidente di Viale Mazzini fino ai nuovi direttori di reti e telegiornali. La prima partita si chiuderà (a meno di clamorosi colpi di scena) oggi pomeriggio, al più tardi alle 19.30 quando la commissione di Vigilanza Rai si riunirà per votare la nomina di Marcello Foa (nel tondo), sponsorizzato fortemente da Salvini e già votato a maggioranza dal Cda Rai. Foa si presenterà alle 13 in Vigilanza per l'audizione, cui seguiranno domande e risposte e più tardi il voto. Il via libera di Forza Italia dopo gli incontri chiarificatori tra Berlusconi e Salvini, è dato per certo, quindi oltre ai 21 voti di Lega e M5s Foa potrebbe contare sui 7 azzurri e i due parlamentari di Fratelli d'Italia. Il Pd prova l'ultima resistenza contro Foa, e così anche il sindacato Rai, l'Usigrai («Foa è decaduto da consigliere, illegittimo riproporlo»). Con l'ok a Foa si aprirebbe subito la partita delle nomine. Due sono urgenti perché vacanti o in scadenza: i Tg Regionali e il Gr Radio. Per queste nomine i tempi saranno stretti, per le altre invece si tratta ancora. Il dossier nomine Rai, per la Lega, è stato messo a punto da Alessandro Morelli, deputato ed ex direttore di Radio Padania. La decisione però spetta a Giorgetti e soprattutto Salvini, che ancora nelle ultime ore era alle prese con il «casting», incontri e colloqui per trovare le persone giuste da mettere nei tg e nelle reti.

Scelte che poi andranno condivise con il M5s, che avendo spalleggiato la Lega per la presidenza Rai, ora rivendica la poltrona del Tg1. I nomi che girano per la direzione del primo tg Rai sono quelli di Alberto Matano e Franco Di Mare.

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