È annegato mentre giocava con gli amici, nel tentativo di recuperare un pallone da calcio finito nell'acqua della cisterna di un depuratore. La vittima ha appena 15 anni ed è di origine nigeriana. Era già in arresto cardiaco quando ieri, pochi minuti dopo le 17, il suo corpo è stato recuperato dall'enorme vasca di depurazione - in pieno funzionamento al momento della disgrazia - all'interno degli stabilimenti della «Ecosis srl», una tintoria industriale in via Isonzo a Castellanza, in provincia di Varese. I soccorritori hanno tentato di salvargli la vita, ma è stato tutto inutile.
La dinamica esatta del drammatico incidente ieri sera era ancora incerta. Tuttavia, secondo una prima sostanziale ricostruzione il 15enne, in compagnia della madre e dei fratelli, ieri era andato a trovare il custode di una società che ha sede nel medesimo terreno della «Ecosis». L'uomo abita con moglie e figli nella palazzina aziendale. Terminato il pranzo e visto che c'era caldo e bel tempo, i ragazzini hanno deciso di giocare a calcio nel cortile dell'azienda, lanciandosi la palla che però all'improvviso è finita nella vasca di depurazione. Per recuperarla il 15enne è corso allora accanto alla cisterna. Non ci si è buttato dentro, non sapeva nuotare, tuttavia si è sporto verso l'interno con un movimento maldestro, ha perso l'equilibrio ed è scivolato all'interno. A quel punto, secondo le testimonianze di fratelli e amici, il ragazzino ha annaspato senza riuscire però a rimanere a galla ed è finito subito sott'acqua, in fondo alla vasca, probabilmente per le correnti di risucchio.
Neanche l'arrivo degli operatori delle ambulanze della Croce Rossa di Legnano - giunti in via Isonzo anche con l'elisoccorso partito dall'ospedale Sant'Anna di Como, e una auto medica - oltre ai sub dei vigili del fuoco sono bastati.
Dopo le prime manovre di rianimazione l'elicottero è ripartito per l'ospedale di Legnano, dove il 15enne, giunto in condizioni disperate, è morto poco dopo l'arrivo nonostante i medici abbiano continuato a tentare di rianimarlo.A investigare su quanto accaduto saranno i carabinieri, coordinati dalla Procura di Busto Arsizio (Varese) che hanno ieri hanno sottoposto a sequestro l'area.
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