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Mykonos paradiso dei ladri La polizia è rimasta a piedi

Nessuno fa più credito agli agenti costretti a rinunciare all'auto. Nell'isola dei vip 70 reati (impuniti) al giorno

Mykonos paradiso dei ladri La polizia è rimasta a piedi

I nvestire sul turismo? Alexis Tsipras dice no, taglia i fondi alla polizia ellenica e fa mostra di infischiarsene se i vip di mezzo mondo scelgono le Cicladi per bagni e cocktail. Polizia sfrattata a Mykonos e si moltiplicano i reati, nell'atollo più alla moda del Mediterraneo. La perla delle Cicladi, visitata da migliaia di turisti da tutto il mondo, (la famiglia Totti nel luglio scorso, Eros Ramazzotti con la compagna Marica in questo week end e mezza Hollywood ad agosto) sta registrando nelle ultime ore un'anomala ondata di furti e reati. A Mykonos accade che la Polizia stia per essere sfrattata dalla sua storica sede sul porto e, a causa dei debiti che ha con i distributori di benzina, ecco che nessuno fa più credito: così le autopattuglie restano ferme in garage, accanto alle motociclette i cui pezzi di ricambio ormai sono merce rara. Il ministero non paga la benzina arretrata? E auto e moto restano a secco, per la gioia della criminalità.

Ma se ciò è già grave e deprecabile in una qualsiasi cittadina nell'entroterra, è folle nell'isola dove solo dai traghetti sbarcano settemila turisti al dì, frequentata negli anni da Gianni Versace e Valentino, Tom Hanks e Cristiano Ronaldo e dove sul lungomare si assiste ad una vera e propria sfilata di panfili. Un patrimonio, il turismo, che grazie anche al record europeo di bandiere blu da solo vale un quarto del pil ellenico.

Il risultato di questa situazione è nei settanta reati al giorno fatti segnare in questa prima metà d'estate, che dovrebbe essere molto positiva per la Grecia (si aspettano venticinquemilioni di presenze), tra furti di vario genere e spaccio di sostanze stupefacenti, con turisti inferociti e con un danno di immagine significativo, a cui va sommato un altro problema. Anche all'aeroporto, vista l'emergenza migranti mai davvero sopita, occorrerebbero più controlli. Nel recente passato, infatti, sono stati segnalati alcuni casi di «migranti vip» che, dietro il pagamento di una cifra ben superiore ai tremila dollari che servono per il passaggio in gommone dalla Turchia alla Grecia, venivano trasportati su voli, di linea o privati, dalla Grecia al nord Europa e, grazie a passaporti falsi, sfuggivano ai controlli.

Il caso di Mykonos non è un fulmine a ciel sereno, ma la logica conseguenza dei tagli operati dal governo Syriza che sta provocando la chiusura di circa il 40% dei dipartimenti di polizia in tutta la Grecia nonostante due anni fa, tramite un concorso pubblico, siano stati assunte mille persone: e che entro quest'anno diventeranno verosimilmente degli esuberi. La mannaia sulla sicurezza, decisa dal ministero dell'Interno, è prevista dal nuovo ddl di riordino dei presidi territoriali che porta con sé disservizi proprio in una regione nevralgica per il caso migranti e per il traffico di sostanze stupefacenti.

Nel giorno dei quaranta incendi in dodici ore lungo tutto il Paese, con la polemica sulle rivelazioni del rischio Grexit contenute nel libro dell'ex ministro Varoufakis che ancora monopolizzano il dibattito politico, si apprende che la Commissione Statale per i rilievi Architettonici che deve valutare le migliaia di domande per nuovi business nell'isola di Santorini, altra gettonatissima meta vacanziera, a causa del taglio a rimborsi-voli e spese di rappresentanza, ha interrotto le proprie sedute lo scorso 4 luglio. E fino a metà settembre non potrà pronunciarsi sui cantieri già aperti sull'isola e, adesso, di fatto bloccati.

Un vero «colpo di biliardo» del comunista premier, capace però proprio negli anni del suo mandato di veder finalmente sistemata sua moglie Peristeri, all'Università con contratto a tempo indeterminato. Ma incapace di far tornare in patria gli armatori greci che hanno sede a Londra, l'unica cosa sensata che andrebbe fatta per superare la crisi. Vero tempismo rosso.

twitter@FDepalo

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