Napoli, fermato alla base Nato un francese "talpa" per i russi

L'uomo è stato arrestato per spionaggio. È accusato di aver fornito documenti riservati ai servizi segreti

Napoli, fermato alla base Nato un francese "talpa" per i russi

Neanche il tempo per Robert P. Burke, ammiraglio e sommergibilista, di prendere in pieno le redini del comando, e per il comandante americano della base Nato di Napoli arriva la notizia che gli scaraventa addosso una rogna grossa come una casa: nella sua base, l'avveniristica sede delle forze alleate a Lago Patria, vicino Giuliano, si erano infilati i servizi segreti russi, che avevano reclutato un ufficiale francese trasformandolo in una talpa a tempo pieno. Burke - insediatosi a Napoli lo scorso 29 luglio al posto del collega James Foggo - era stato messo sull'avviso dai servizi segreti americani, a loro volta informati dall'intelligence francese della rete che si stava chiudendo intorno alla spia con la collaborazione della divisione controspionaggio dell'Aisi italiana. Intorno alla metà di agosto, l'ufficiale è stato arrestato nel corso di una licenza in patria e ieri la notizia, tenuta finora riservata, viene divulgata dall'emittente transalpina Europe1. «Un ufficiale superiore è sotto inchiesta per attentato alla sicurezza», è la laconica conferma del ministro della Difesa Florence Parly. Ma intanto la spy story all'ombra del Vesuvio riaccende l'attenzione sulle manovre che i servizi segreti russi realizzano nel nostro paese: un attivismo mai cessato, e di cui appena poche settimane fa era emersa una traccia, con la rivelazione da parte della commissione Intelligence del senato Usa che il professore maltese Joseph Mifsud, docente alla Link Campus di Roma, sarebbe stato in realtà al soldo del Gru, il discendente diretto del Kgb sovietico.

Ora l'arresto dell'ufficiale francese rilancia l'allarme. E se il ruolo di un accademico come Mifsud è ancora tutto da chiarire, il capitolo napoletano appare invece calato nel più tradizionale terreno di scontro tra superpotenze nel campo dell'intelligence, ovvero quello militare. Il reclutamento dell'ufficiale da parte dei russi è un colpo portato ad alto livello, l'Allied Joint Force Command di Lago Patria è una delle due strutture cruciali di comando attraverso le quali agisce Shape, il quartier generale delle forze alleate in Europa. Il comando delle forze terrestri è nei Paesi Bassi, mentre dal Jfc napoletano dipende l'intero coordinamento delle forze navali e terrestri nell'Europa meridionale e nel Mediterraneo. È una struttura complessa, con all'interno ufficiali di sei nazioni, caratterizzato da un alto livello di segretezza. E proprio per questo il fatto che i russi siano riusciti a «bucarla» viene considerato particolarmente allarmante. Secondo il servizio di Europe1 l'arrestato è un colonnello cinquantenne, sposato e padre di cinque figli.

L'ufficiale è in parte di origine russa e parla correntemente la lingua, anche per questo appare singolare che non sia stato attenzionato con cura particolare e che abbia potuto stringere accordi - secondo quanto afferma il servizio - con un agente moscovita in Italia e abbia potuto fornire documenti di massima riservatezza. Attualmente il colonnello è detenuto nel carcere parigino della Santè, rischia fino a quindici anni di prigione.

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