La Nasa spazza via la bufala social «Perché le scope stanno in piedi»

Il fenomeno non accade per l'inclinazione dell'asse terrestre ma per una legge della fisica

La Nasa spazza via la bufala social «Perché le scope stanno in piedi»

A «spazzare» via ogni dubbio ci ha dovuto pensare niente meno che la Nasa, istituzione che ricordavamo autorevole, ma che nel giro di mezzo secolo è passata evidentemente dalla missione Apollo, alla missione «a pollo!». Essendo ovviamente i non acutissimi pennuti coloro che hanno davvero creduto alla bufala delle scope che stanno in piedi una volta l'anno. Si chiama #BroomstickChallenge ed è l'ultima scempiaggine globale social. Si tratta di una sfida a fotografare scope che restano in piedi e a postare le immagini con commenti increduli o entusiastici. Il presupposto scientifico sarebbe che un giorno all'anno questi umili oggetti, che in realtà vantano un loro retroterra esoterico essendo utilizzate come mezzo di trasporto dalla Befana e da Harry Potter, siano dotati della capacità di restare in piedi come per magia. Chi ha deciso di sbeffeggiare la Rete con questa trovata si è anche inventato una forma di autorevolezza: un post della Nasa che avrebbe indicato la data del prodigio, il 10 febbraio 2020. Gli scienziati dell'agenzia governativa avrebbero anche sostenuto che il motivo è un allineamento dei pianeti che si verifica ogni 3500 anni e che ha influenza sulla legge di gravità. Ce n'era abbastanza per annusare la puzza della sòla. E invece la sfida è diventata virale quasi come il Covid-19. Molte persone hanno preso la loro fedele dispensatrice di pulizia domestica e hanno provato a farla stare in piedi. Riuscendoci! La bufala così ha preso piede e su Facebook, su Twitter, sui gruppi Whatsapp tutti hanno deciso di documentare il prodigio. Nel frattempo peraltro il 10 febbraio era passato da un pezzo ma questa trascurabile circostanza non ha insospettito nessuno.

Ci mancavano gli scopapiedisti, nome che peraltro si presta a numerosi e salaci equivoci. Tutti noi abbiamo finito per ricevere dall'amico più suggestionabile una foto o un video con una Vileda rossa sull'attenti. Essendo noi in quarantena, e quindi pieni di tempo inservibile, ci siamo applicati a nostra volta nel cimento. In questo momento la nostra scopa troneggia al centro del salotto come un soldatino e ci guarda con l'aria di chi vorrebbe altrettanta attenzione quando polvere e molliche si depositano sul parquet. Anche le scope, nel loro piccolo, hanno le loro frustrazioni da casalinghe disperate. Poi, ieri, dopo che da sedici giorni era il 10 febbraio, nemmeno fosse il giorno della marmotta di quel film con Bill Murray, ci ha pensato la stessa Nasa a chiarire la faccenda. Spiegando che le scope restano in piedi ogni giorno se solo si ha la pazienza di trovare la posizione giusta. Il fatto è che hanno un baricentro molto basso e che quindi le setole rivestono grande importanza nel loro equilibrio. Se si riesce a ad appoggiarle a terra a mo' di treppiede il gioco e fatto e la scopa resterà in piedi a lungo. La nostra è là da stamattina e nemmeno lo spostamento d'aria provocato dal nostro continuo passarle accanto l'ha fatta cadere.

Per toglierci l'ultimo dubbio i signori della Nasa hanno deciso di rinviare di un quarto d'ora la prossima missione spaziale per realizzare un video che dimostra l'arcano. Nel filmato si vedono un'astronauta seduta su una poltrona e uno scienziato in gilet - entrambi assai poco cinematografici - porre in atto l'esperimento e riuscirci in pochi secondi. «È fisica» commenta serafico lui.

Naturalmente per ogni credulone social c'è almeno uno spiritosone. Così il #BroomstickChallenge è palestra per lazzi di ogni genere in rete, anche perché nessuna occasione di distrarsi dall'ansia da contagio deve andar sprecata. Molti quelli che non sanno resistere all'ambiguità della parola scopa e si lanciano in doppi sensi dei quali perfino Alvaro Vitali si sarebbe vergognato.

Altri invece restano sul pubblicabile. «Appena inizia anche a fare le pulizie da sola avvertitemi» chiede uno. E un altro: «La Nasa dopo il #BroomistickChallenge lancia lo #useYourBrainChallenge». Quando si dice: bufale che non stanno in piedi.

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