Cronache

Il Natale triste di Parigi: dopo 216 anni niente messa nella Nôtre-Dame ferita

La cattedrale è un cantiere dopo l'incendio del 15 aprile scorso Celebrazioni a St-Germain l'Auxerrois. E nel tendone di un circo

Il Natale triste di Parigi: dopo 216 anni niente messa nella Nôtre-Dame ferita

È un Natale triste per Parigi, soffocata dagli scioperi, dalle biciclette su cui gli imbruttitissimi parisiens pedalano svelti perché il métro va a singhiozzo causa sciopero e gli autobus pure e i tassì non si trovano facilmente, e lo shopping natalizio è più moscio del solito. È un Natale triste, però, soprattutto perché il cuore religioso della città, la cattedrale di Nôtre-Dame, è chiusa per i lavori dopo l'incendio dello scorso 15 aprile e non ospiterà la tradizionale messa di Natale.

È la prima volta che accade dal 1803 e su Parigi regnava Napoleone Bonaparte, che il 2 dicembre dell'anno dopo, il 1804, nella cattedrale barocca sull'Île de la Cité si fece incoronare Imperatore dei Francesi. Niente messa, nessuna processione, nulla di nulla. Il rettore della cattedrale, monsignor Patrick Chauvet, celebrerà la funzione di mezzanotte nella pur bellissima chiesa di Saint-Germain l'Auxerrois, davanti al vecchio ingresso del Louvre, a qualche centinaia di metri di distanza da Nôtre-Dame. Qui da qualche mese sono stati stabiliti temporaneamente gli uffici della cattedrale. L'arcivescovo di Parigi, Michel Aupetit, celebrerà invece la messa di Natale nell'inconsueto scenario del circo Alexis Grüss, installato alla Porte de Passy, alla periferia occidentale della città. Nulla di legato all'indisponibilità di Nôtre-Dame, però: la messa natalizia sulla pista circense è una tradizione che va avanti da quarant'anni. Curioso il fatto che anche il tendone originario che accoglieva la funzione venne distrutto da una tempesta nel 1999 proprio dopo Natale e dovette essere sostituito.

Nôtre-Dame resta silenziosa, in balia degli sguardi dei turisti che le passano davanti e la sbirciano dal Quai de Montebello o dal Pont de Saint Louis, con quel pudore dovuto alle donne scoperte un po' svestite. Su di essa incombe una gigantesca gru arrivata lo scorso 16 dicembre con un trasporto eccezionale composto da quaranta camion e che, quando sarà montata, sarà alta 75 metri e sarà alimentata giorno e notte da un potente generatore. Dovrà svolgere il compito più delicato di questa titanica opera di messa in sicurezza di uno dei luoghi più iconici dell'intera Europa: lo smontaggio dell'impalcatura che avvolgeva la cattedrale quel 15 aprile e dalla quale sarebbe partito il rogo che ha fatto piangere una città e l'Occidente intero. L'operazione, che avrà inizio a febbraio, si profila mostre: consisterà nello smontare uno a uno 10mila tubi di metallo saldati tra di loro dalle fiamme, per un peso complessivo di 250 tonnellate. Un lavoro che durerà parecchi mesi e una lunga preparazione in ragione della sua complessità e del pericolo di danneggiare la stabilità stessa di Nôtre-Dame. I lavori sono stati finanziati anche grazie ai 920 milioni di euro raccolti con le sottoscrizioni.

Il presidente Emmanuel Macron ha assicurato che la cattedrale sarà restituita al suo gotico e un po' lugubre splendore entro cinque anni, in quel 2024 in cui Parigi ospiterà le Olimpiadi e dovrà essere quindi tirata a lucido, non certo con uno dei suoi simboli ancora incerottato.

L'ottimismo è tale che il generale Jean-Lous Georgelin, commissario alla ricostruzione, nel corso dell'anteprima di un film dedicato alla cattedrale, ha già annunciato per il 16 aprile di quell'anno olimpico, nel quinto anniversario dell'incendio, la celebrazione di un Te Deum che dovrebbe «santificare» la fine dei lavori di ricostruzione.

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