La Nato blinda il fronte orientale. Filo spinato, caccia e "no fly zone"

Dopo i droni russi lanciati in Polonia, l'Alleanza lancia l'operazione Sentinella dell'Est. Nessuno crede all'errore, perfino Orbán solidarizza con Varsavia: "Inaccettabile"

La Nato blinda il fronte orientale. Filo spinato, caccia e "no fly zone"

Incursione per la Nato, provocazione per Bruxelles, intimidazione per la Polonia, errore per Russia e Stati Uniti. Le varie declinazioni degli avvenimenti non ne cancellano la drammaticità: Mosca ha invaso i cieli polacchi, e le sim rinvenute nel ventre dei droni erano della "Plus", il gestore di telefonia mobile tra i più diffusi a Varsavia. Per queste ragioni la Nato ieri ha lanciato "Eastern Sentry" (Sentinella dell'Est), in modo da rafforzare ulteriormente la posizione lungo il fianco orientale. "L'attività militare inizierà nei prossimi giorni e coinvolgerà una serie di alleati tra cui Danimarca, Francia, Regno Unito, Germania. Lo sforzo includerà anche elementi progettati per affrontare le sfide all'uso scriteriato dei droni", rivela il segretario generale Rutte. Mentre il generale Nato Grynkewich ha parlato di una "fondamentale vigilanza potenziata, perché in Polonia è accaduto qualcosa che non avevamo mai visto". In attesa della possibile no-fly zone tra i cieli ucraini e polacchi, la Germania schiererà due caccia Eurofighter al confine con la Polonia, che a sua volta ha dispiegato 40mila soldati a protezione dei confini con Russia e Bielorussia. Filo spinato e blocchi di cemento sono stati installati ai valichi.

L'Alleanza sta monitorando altre aree sensibili. A Kamenka, nella penisola di Carelia (65 km dal confine finlandese), sono comparsi cento nuovi alloggi militari, un potenziamento logistico significativo da parte di Mosca. Le basi aeree un tempo in stato di abbandono sono in fase di riattivazione. A Murmansk sono tornati elicotteri dopo circa vent'anni, mentre nell'hub artico di Olenya è un pullulare di aerei militari. Per la Nato potrebbe far caldo anche attorno alla enclave di Kaliningrad, tra gli Stati baltici, e al corridoio di Suwalki, tra Lituania e Polonia, che già ospita truppe russe e armamenti. Tutto questo mentre Putin e il suo alleato Lukashenko hanno avviato esercitazioni militari congiunte con armi nucleari.

Sentinella dell'Est al momento cede il passo alle dichiarazioni dei leader politici. "Anche noi avremmo voluto che l'attacco con i droni fosse stato un errore. Ma non lo è stato", scrive su X il premier polacco Tusk in merito all'ipotesi ventilata dal presidente Usa Trump secondo cui l'incursione potrebbe esser stata un errore. "Non resteremo a guardare mentre Putin continua la sua barbara invasione", dice il ministro degli Esteri britannico Cooper, ieri in visita a Kiev con l'omologo polacco Sikorski e il principe Harry. La Cooper anche annunciato un aumento dei finanziamenti per infrastrutture energetiche ucraine colpite dalla guerra, e altri 40 milioni di euro in aiuti umanitari verranno stanziati dall'Ue. La Polonia incassa anche la solidarietà di Orban, che considera l'accaduto "inaccettabile", mentre per Kubilius, Commissario europeo per Difesa e Spazio, è necessario essere pronti "per affrontare qualsiasi provocazione della Russia. Stiamo sviluppando le nostre capacità di difesa in modo molto rapido". Peskov dal Cremlino dice che "Mosca non ha mai minacciato nessuno", e che con l'Ucraina non c'è alcuna chiusura sul fronte diplomatico, "i negoziati sono in pausa, semmai è l'Europa che disturba". Secondo Zelensky "Putin vuole occupare tutta l'Ucraina e non si fermerà finché il suo obiettivo non sarà raggiunto, anche se Kiev accettasse di cedere territori". Tant'è che proprio ieri Mosca ha rivendicato l'occupazione di altri tre insediamenti nel Dnipropetrovsk.

L'Ue proporrà mercoledì il 19° pacchetto di sanzioni che prenderà di mira la flotta di petroliere ombra e le banche russe e includerà ulteriori restrizioni sulle vendite di petrolio.

"Le sanzioni sono un'opzione, ma la mia pazienza nei confronti di Putin sta finendo in fretta", spiega Trump, che affida al ministero del Tesoro il pressing su G7 e Ue nell'imporre dazi significativi sulle merci provenienti dalla Cina e dall'India, per frenare i loro acquisti di petrolio russo.

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