Per la Nato servono "più truppe e armi" per fermare la Russia

Il raggiungimento degli obiettivi richiederà più del 2% del Pil in investimenti da parte degli alleati

Per la Nato servono "più truppe e armi" per fermare la Russia
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Se per Zelensky la pace in cambio della cessione di territori è argomento tabù, l'Occidente vede l'accordo negoziale tra Ucraina e Russia possibile, magari con attori diversi rispetto a quelli attuali seduti attorno al tavolo. Uno scenario che non cancellerebbe la minaccia rappresentata da Putin.

Per questa ragione la Nato è chiamata in futuro a fornire molte più forze militari per proteggersi da Mosca. Lo si evince dai documenti dell'Alleanza visionati dal quotidiano tedesco Die Welt. La Nato reputa necessaria l'integrazione, e il dossier parla di una serie di richieste aggiuntive per rinforzare i requisiti minimi di capacità stabiliti dal generale Usa Christopher Cavoli e dall'ammiraglio francese Pierre Vandier, i due comandanti dell'Alleanza più alti in grado. Mentre nel 2021 si ritenevano sufficienti 82 brigate da combattimento (da 5mila soldati ciascuna), in vista del 2026 ne verranno aggiunte altre 50. È inoltre indicata la necessità di intervenire in termini di attrezzature di difesa aerea, munizioni, armi di precisione a lungo raggio, nonché logistica e trasporti. L'attuazione di questi obiettivi richiederà molto più del 2% del Pil in investimenti per la difesa da parte degli alleati.

In attesa di una pace più o meno pilotata, il conflitto vive giornate di scontri cruenti. La Russia ha lanciato un'ondata di attacchi con droni contro Kiev e altre città ucraine, mantenendo la metà orientale del Paese in stato di massima allerta per più di 5 ore. Le truppe di Mosca hanno inoltre lanciato missili Iskander contro una nave container carica di munizioni, inviate dall'Europa, nel porto di Yuzhnyi (Odessa), sferrando attacchi all'aeroporto militare di Starokonstantinov, forse «ricovero» degli F-16. Un velivolo kamikaze ucraino ha colpito una delle sedi dell'accademia militare di Mosca. Vicino a Nju Jork (Donetsk), i russi hanno sparato a bruciapelo a tre soldati ucraini disarmati. Elicotteri dell'aviazione di Mosca hanno liquidato almeno 30 soldati e distrutto veicoli corazzati delle truppe ucraine nel Kursk. Nel Kharkiv una bomba aerea ha decimato una brigata ucraina che stava attraversando il fiume Oskol.

Tra i morti l'esponente dell'opposizione russa Ildar Dadin, che stava combattendo con Kiev. In ambito politico non si esauriscono le purghe perpetrate da Zelensky, che ieri avrebbe chiesto al premier Shmyhal di rimuovere il capo dipartimento di intelligence della Difesa Budanov.

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