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Navalny arrestato all'aeroporto di Mosca

Il dissidente fermato dopo l'atterraggio. In manette anche 50 sostenitori

Navalny arrestato all'aeroporto di Mosca

Un bacio alla moglie, poi via con gli agenti russi. È finita come si temeva per Alexei Navalny, l'oppositore politico del presidente russo Vladimir Putin. Arrivato a Mosca dopo cinque mesi di assenza a causa di un tentato avvelenamento, per il quale lui accusa direttamente il Cremlino, l'avvocato è stato arrestato appena pochi minuti dopo l'atterraggio del suo volo, partito da Berlino, destinazione: la capitale russa. In manette appena arrivato al controllo passaporti dell'aeroporto moscovita di Sheremetyevo, dove - secondo le prime notizie - il suo avvocato non ha potuto raggiungerlo. E Navalny rimarrà sotto custodia fino a quanto non si terrà l'udienza in tribunale.

Poco prima dell'arresto, Navalny aveva detto ai giornalisti di essere «assolutamente felice» dell'arrivo a Mosca. Questo «è il miglior giorno degli ultimi cinque mesi», aveva spiegato dopo il lungo tempo passato in Germania, dove è stato trasferito con il consenso di Mosca subito dopo il suo avvelenamento con l'agente nervino Novichok.

Navalny aveva detto di non aver paura dell'arresto, che Mosca aveva intimato proprio con l'intento - secondo lo stesso oppositore - di rendere il suo rientro in patria più ostico e improbabile. Il dissidente non aveva perso occasione per criticare le autorità che hanno fatto cambiare destinazione al suo aereo e «messo le persone in pericolo», scusandosi con gli altri passeggeri per quanto successo.

Il volo di Navalny era infatti originariamente atteso a Vnukovo, un altro aeroporto moscovita. Proprio qui, ad attenderlo, nonostante le autorità avessero avvertito di evitare assembramenti, c'erano i suoi sostenitori che, oltre al danno di non poter incontrare l'avvocato hanno subito le manette. Almeno 53 sono stati arrestati, secondo il «Moscow Times».

Il sistema penitenziario russo aveva fatto sapere che Navalny rischiava l'arresto immediato all'arrivo nel Paese con l'accusa di aver violato i termini della sospensione della condanna emessa per frode nei suoi confronti nel 2014, in un processo definito ingiusto dalla Corte Europea dei diritti umani. Navalny godeva della libertà condizionale ma non aveva potuto presentarsi ai controlli perché in fase di guarigione dopo aver rischiato la vita ed essere finito in coma subito dopo essersi imbarcato su un volo dalla Siberia.

Ora verrà probabilmente portato davanti a un tribunale che dovrà decidere se fargli scontare per intero i tre anni e mezzo di condanna.

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