Politica

Navi a Venezia, l'ideona di Toninelli: un referendum

Navi a Venezia, l'ideona  di  Toninelli: un referendum

Il referendum sulle grandi navi nella laguna di Venezia sì, «perché no», ma quello per la Tav in Piemonte non se ne parla. Il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli (nel tondo) si muove sul crinale dell'incertezza sulle grandi opere e apre alla possibilità di consultare il popolo veneziano.

Ieri, dopo le polemiche seguite all'incidente del 2 giugno tra una nave da crociera e un battello nel canale della Giudecca si è detto possibilista: «Siccome siamo il Movimento Cinque stelle e non vogliamo far calare dall'altro una decisione porteremo ai cittadini tutte le informazioni che non avevano e magari poi faremo anche un referendum, perché no».

Non era così disposto a mettere ai voti l'alta velocità Torino Lione, oggetto di un estenuante braccio di ferro nel governo: «Il referendum non lo chiede Salvini, al limite i cittadini o la regione Piemonte», aveva detto a suo tempo il ministro.

«Vogliamo trovare una soluzione definitiva per portare fuori dal bacino di San Marco e dal Canale della Giudecca le Grandi navi», ha assicurato Toninelli dopo un sopralluogo al porto di Venezia, spiegando che «i tecnici hanno filtrato alcune idee e ora abbiamo le ipotesi di San Nicolò e Chioggia».

Bocciata comunque l'ipotesi di Marghera: «Le grandi navi a Marghera? Politicamente lo escludo. Il canale è a rischio effetto ambientale Seveso e inoltre ha un passaggio di imbarcazioni promiscuo. Non possiamo permettere che ci siano navi con turisti a fianco di battelli da crociera. Incidenti come quello del Canale della Giudecca non devono ripetersi».

Nessuna certezza sulla soluzione, e così il ministro M5s non esclude di interpellare i cittadini perché è «importante costruire un percorso condiviso». La scelta di demandare deve fare i conti però con paletti tecnici e decisioni in capo all'esecutivo più che alla pancia dei veneziani.

Intanto «nell'immediato stiamo cercando di trovare una soluzione, i rimorchiatori che accompagnano le grandi navi sono diventati tre e c'è stata un'ulteriore stretta».

Commenti