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Navigator, al via il concorso fra defezioni e ricorsi già vinti

Troppe incognite, si presenta solo il 35% degli ammessi «Ripescata» una candidata esclusa per il voto di laurea

Navigator, al via il concorso fra defezioni e ricorsi già vinti

Cento quiz in cento minuti e una lunga fila sotto il sole verso la speranza. Ma i navigator partono in acque incerte. Il primo concorso dell'era Di Maio inizia con un record: nemmeno il tempo di partire e c'è già un ricorso vinto. Il giudice del lavoro del Tribunale di Catania ha ordinato la riammissione alla selezione iniziata ieri presso la Fiera di Roma di una candidata che era stata esclusa in base al voto di laurea. «Credo che il ministro sia mal consigliato - dice l'avvocato Santi Delia, dello studio Bonetti & Delia che ha patrocinato il ricorso più rapido -: l'esclusione di oltre 20mila candidati in base al voto di laurea è una porcheria». In sostanza, l'Anpal, l'agenzia del ministero del Lavoro che gestisce la selezione, ha scelto di suddividere le candidature per provincia, ammettendo le persone con i voti di laurea più alti. L'effetto è che in alcune province un 100 bastava per presentarsi alla selezione, in altre un 105 portava all'esclusione. Circostanza che il giudice di Catania ha bocciato e la candidata è stata ammessa a partecipare nell'ultimo giorno utile, domani.

Un problema non da poco: Di Maio ha fretta di incamerare i primi navigator e, nonostante sia l'autore del decreto Dignità, ha scelto di affidarsi a una Spa, anche se totalmente pubblica, e a contratti da precari, in modo da escludere riscorsi al Tar, possibili solo con amministrazioni pubbliche. Ma potrebbe rivelarsi un boomerang, perché i ricorsi civili, a differenza di quelli al Tar, non hanno la scadenza dei 60 giorni. La graduatoria dunque potrebbe venire riaperta continuamente.

La tipologia di contratto, l'incertezza dell'inquadramento e il rifiuto della Regione con più posti da navigator assegnati (la Campania) di accogliere i precari di Di Maio hanno scoraggiato molti partecipanti, spaventati anche dai costi, dall'aereo agli alloggi che, in zona Fiera, in questi giorni, pompati dalla speculazione, sono arrivati a costare anche 200 euro a notte. «Io vengo dalla Campania - dice sul gruppo Facebook dei partecipanti al concorso Daniele Vigliotti -, da noi De Luca non vuole saperne dei navigator. Perché dovrei spendere denaro e (soprattutto) tempo per un qualcosa che molto probabilmente non avrà un futuro nella mia regione? E anche laddove i navigator in Campania venissero assunti, perché tanto sbattimento per due anni di contratto e tanta incertezza dopo?». Il risultato è che ieri al primo turno del test si è presentato solo il 35 per cento dei novemila ammessi alla prova. C'è il rischio che alla fine alcune province non riescano a coprire il numero di navigator assegnati.

Con un simile riduzione dei partecipanti, l'organizzazione frettolosa ha evitato guai, ma non sono mancate le incertezze. Alcuni candidati si sono lamentati che tra le prove d'esame comparissero quesiti di inglese, materia non prevista tra le prove d'esame. Giudicate facili invece le prove di economia aziendale che spaventavano molti: «Erano semplici domande di marketing», raccontano i candidati all'uscita. A molti è rimasta impressa una domanda di logica «felina»: «Se l'affermazione che tutti i gatti sono intelligenti è falsa, quale di queste affermazioni è vera?». Un classico dei test attitudinali che non ha spaventato. Come le domande di geografia: dove si trovano Empoli e Monte bianco?

Ma alla fine non c'è stato il grande show che volevano i 5 Stelle. È andata buca anche l'istituzione di info point con dipendenti Anpal trasformati in hostess e steward: l'organizzazione non è riuscita ad avere i permessi da stazioni e aeroporti. Il secondo turno del concorso è iniziato con qualche malumore: centinaia di candidati sono stati chiusi fuori dai cancelli, sotto al sole, lontano da bagni e acqua. I vigili urbani si sono trovati costretti a fronteggiare il malumore.

Mimmo Parisi, «prof del Mississippi» che guida l'Anpal, invece no: in pieno concorsone è volato negli Usa a trascorrere qualche giorno in famiglia.

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