RomaPiantare paletti per non finire schiacciati nella tenaglia Berlusconi-Renzi. Nel giorno dell'incontro per la messa a punto del Patto del Nazareno tra il presidente del Consiglio e il leader di Forza Italia, il Nuovo centrodestra prova a ritagliarsi uno spazio, a rivendicare visibilità e a mettere l'accento sulla natura «tripartita» dell'alleanza sulle riforme. Un affondo utile a nascondere il malumore sullo stop alle preferenze arrivato dal summit di Palazzo Chigi.
«Credo che un patto a tre ci sia nei fatti, anche senza riunioni che potrebbero essere controproducenti» dice Angelino Alfano. Il segretario di Ncd convoca una conferenza stampa nel giorno in cui l'Istat certifica il ritorno dell'Italia in recessione tecnica. Una caduta rovinosa che spinge il titolare dell'Interno a mettere in campo una sua proposta: il superamento dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori nel provvedimento «sblocca Italia». «Basta con i totem di una certa sinistra e basta con le ideologie» dice il vicepremier, annunciando anche la convocazione della direzione del partito per giovedì 28 agosto «così da ratificare le proposte economiche da mettere sul tavolo del governo» che prevedono anche il pagamento dei debiti della Pa verso le imprese.
La proposta di Alfano è un modo per rivendicare uno spazio di diversità e di identità politica rispetto al Renzi «pigliatutto» con cui Ncd si accompagna nell'esecutivo. Naturalmente, però, la forza contrattuale è direttamente proporzionale alla possibilità di mettere in discussione davvero il patto di governo. E Ncd non sembra nelle condizioni di poter far saltare il banco, come in una intervista a Repubblica conferma anche Gaetano Quagliariello. «Non c'è il timore di essere scavalcati. Salterebbe tutto, ma siamo lontanissimi da questo. E l'incontro del premier con Alfano è una rassicurazione».
In ogni caso sulla legge elettorale - vera partita per la sopravvivenza giocata da Ncd, come da Sel - gli alfaniani provano a dettare le loro condizioni. «Sulle preferenze e sul diritto di chi vince a governare teniamo duro» dice Angelino Alfano. Ncd è «protagonista della riforma elettorale e delle riforme costituzionali così come del governo». E, in merito all'Italicum, aggiunge: «Sono sicuro che alla fine un accordo si troverà». Da dentro il partito si fa capire che, con i giusti contrappesi, la bozza con i capolista bloccati e le preferenze potrebbe essere un punto di incontro ragionevole. C'è anche chi ricorda che una ipotesi di questo tipo venne proposta, nel corso di una riunione di partito, anche dallo stesso Quagliariello. Naturalmente la soluzione ideale per Ncd sarebbe quella che coniugasse uno sbarramento basso con la possibilità di scegliere con chi allearsi dopo il voto. In sostanza un perfetto strumento di moltiplicazione del proprio peso politico, il sogno di ogni piccolo partito.
In quest'ottica l'altro aspetto su cui Ncd punta è l'assegnazione del premio di maggioranza al primo partito invece che alla coalizione. Un punto su cui spera di trovare la sponda di Renzi, interessato a giocarsi la carta della «vocazione «maggioritaria» del suo Pd.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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