Il blitz di Casaleggio sui 5S. Ed è caos: "Fa tutto Grillo"

Giallo sulla domanda da porre agli iscritti per il sostegno o meno al governo Draghi. Il garante 5S costretto a stoppare il blitz di Casaleggio? Ma arriva la smentita

Il blitz di Casaleggio sui 5S. Ed è caos: "Fa tutto Grillo"

L'eventuale sostegno del Movimento 5 Stelle al governo guidato da Mario Draghi dovrà passare per Rousseau. Gli iscritti alla piattaforma saranno chiamati a esprimersi, dalle ore 13 di mercoledì 10 febbraio alle ore 13 di giovedì 11 febbraio, sull'appoggio o meno all'esecutivo capitanato dall'ex governatore della Banca centrale europea. Il cui futuro è appeso alla decisione web dei grillini. E pensare che proprio oggi la delegazione 5S incontrerà il premier incaricato nel secondo giro di consultazioni. C'è da aspettarsi per caso un "sì salvo intese"? Non è ancora noto a quale tipo di quesito dovrà rispondere la base pentastellata: la formulazione della domanda, che ha sempre fatto discutere, sarà comunque diffusa nelle prossime ore.

Ed è proprio su questo campo che si sarebbe consumato uno scontro interno, provocando un caos totale sull'interrogativo da porre agli iscritti. Stando a quanto appreso e riportato dall'Adnkronos, a scaldare la situazione sarebbe stato il presunto "interventismo" di Davide Casaleggio nella formulazione del quesito. Il presidente di Rousseau sarebbe stato tentato dalla possibilità di metterlo nero su bianco in prima persona, nonostante lo statuto attribuisca il compito a Vito Crimi.

Nel pomeriggio però è arrivata la smentita dell'Associazione Rousseau: "Siamo costretti a smentire con forza l’ennesima fake news che alcune testate giornalistiche stanno portando avanti insinuando attriti o tensioni tra il presidente dell’Associazione Rousseau, il capo politico del Movimento 5 Stelle e il suo garante in vista della votazione molto importante prevista nelle prossime ore su un eventuale supporto a un governo presieduto da Mario Draghi. Siamo a lavoro con il Movimento 5 Stelle - come sempre - per permettere all'Assemblea degli iscritti di potersi esprimere su questioni rilevanti per il futuro del Movimento e del Paese".

Caos per Rousseau

Alla fine sarebbe stato necessario l'intervento di Beppe Grillo per placare gli animi e stoppare il blitz di Casaleggio. Dovrebbe essere lui a scrivere il testo della domanda. Anzi, forse delle domande. Perché sul Blog delle Stelle si legge che nelle prossime ore saranno pubblicati "i quesiti specifici da sottoporre in votazione". Probabilmente, dunque, saranno più di uno. "Farà tutto Beppe. Quando è in campo lui mica rispetta le gerarchie...", riferisce una fonte di primo piano del Movimento 5 Stelle. Ma il tempo scorre e il timore è che "puoi anche indebolirti nelle consultazioni anticipando i tempi". "Se ci fosse bisogno di un altro giro di consultazioni cosa chiediamo su Rousseau? Se Draghi è bello?", ci si chiede con perplessità.

Solo dopo la diffusione dell'esito del voto online Draghi potrà salire al Quirinale per sciogliere la riserva. Hanno scaturito diverse lamentele le date della votazione, che potrebbero complicare e rallentare le tempistiche per l'eventuale formazione del nuovo governo. Ma Vito Crimi ha spiegato la scelta specificando che la decisione verrà sottoposta al voto degli iscritti "quando avremo fatto chiarezza sugli elementi". Il reggente, infatti, ha invitato tutti a non esporsi senza prima aver conosciuto le reali intenzioni di Draghi: "Chi in queste ore si sta agitando per far prevalere la propria contrarietà, o meno, lo fa senza nemmeno conoscere quali iniziative politiche il presidente incaricato intende proporre, qual è il perimetro della maggioranza che supporterebbe questo governo, se sarà composto di soli tecnici o anche di esponenti che siano espressione delle forze politiche".

Le tensioni

Molti eletti pretendono che "il quesito sia condiviso e rispettoso delle varie ragioni". Anche gli attivisti locali sono segnati dal forte momento di agitazione nelle chat interne. "Uno ci scrive che siamo 'poltronari', quest’altro dice che siamo attaccati ai soldi e che dobbiamo tornare all’opposizione o dimetterci", racconta un deputato. Le polemiche sono nate pure per la presenza di Giuseppe Conte all'assemblea dei parlamentari, che sarebbe stata condivisa con gli eletti solamente all'ultimo momento. C'è chi parla di "ingerenza nella riunione dei parlamentari di Conte (non per colpa sua)" e chi - scrive il Corriere della Sera - attribuisce all'ex premier la colpa di aver "fatto lo show" per poi andarsene "senza ascoltare".

Ipotesi slittamento

Da fonti autorevoli del Movimento 5 Stelle si apprende che sul tavolo vi sarebbe l'ipotesi di uno slittamento della votazione.

In tal modo si vorrebbero dare agli iscritti più elementi su cui basare la loro scelta, definendo magari un quesito più definito alla luce del programma e soprattutto del modello di governo che può essere tecnico o tecnico-politico. Al momento non c'è alcuna certezza, tengono a sottolineare, ma è un'opzione al vaglio per dare più tempo di ragionare sulle informazioni utili a formarsi un giudizio.

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