Ormai da tempo ha smesso di essere un libro: è un trattato di sociologia dei nostri tempi, un manuale per esploratori dell'impossibile, un campionario di casi limite. Il Guinness dei primati è più del quarto d'ora di notorietà che Andy Warhol concedeva all'umanità tutta per dare luce al proprio buio: entrare nel libro dei record vuol dire a proprio modo essere unici, primi se non inarrivabili, oltre in ogni caso. L'ultima edizione del libro più venduto del mondo, 138 milioni di copie tradotte in venti libri, edito da Mondadori e di prossima uscita, è sempre uguale a se stesso e contemporaneamente sempre diverso, e raduna anche nella sua edizione numero sessantatrè cose che voi umani non potreste neanche immaginare. É come una roulette: basta buttare la pallina e vedere che numero esce e il numero è sempre fortunato. Cosa dire per esempio di Jim Arrington che a 85 anni e 6 giorni invece alla panchina dei giardinetti ha sostituito la panca della palestra? É il più anziano bodybuilder che c'è: solleva pesi da settant'anni e non sa cosa siano le bocce e i grappini all'osteria. Nel 2050 del resto gli ultraottantenni saranno quattro volte quelli del Duemila. Bisogna essere forti. E a proposito: la più vecchia è la giamaicana Violet Brown che ha 117 anni: viene dai primi del Novecento, è la prima in vita di tutti noi.
Poi ci sono le stranezze, che del Guinness sono la struttura ossea: la cinese You Jianxia vanta un ciglio sopra la palpebra sinistra lungo quasi tredici centimetri e quello destro è poco sotto. É come un ramo che si stacca dall'occhio per finire sotto il mento. Se guida è più pericolosa di un ubriaco. La texana Ayanna Williams, ha invece le unghie delle mani più lunghe del pianeta: 576 centimetri e passa. Ha cominciato a farsele crescere ventitre anni fa, oggi per evitare che si spezzino praticamente non usa più le mani. Manco fosse Edward Mani di forbice.
Alcuni record sono per sempre: nel 1888, si narra, una ragazza sbadigliò di continuo per cinque settimane filate, senza nemmeno aver partecipato al congresso del Pd. E Valentina Vassilyev, vissuta in Russia nel XVIII secolo, giurano abbia avuto la bellezza di 69 figli, senza bonus bebè e assegni familiari. All'Equitalia che fu invece sarebbe piaciuto moltissimo il texano Terry Price che nella sua vita ha donato 894 litri di sangue per il prossimo. Non gli hanno detto nemmeno grazie, ma lui non si è fatto lo stesso il sangue amaro.
A Gemona, in Friuli, hannotirato su il tiramisu più grande del mondo, 3015 chili, quasi cinquanta volte un uomo medio, in India un budino di riso di 2070 chili, a New York una romanticissima scultura di burro di 1075 chili con il profilo di Parigi con la Tour Eiffel, Notre Dame e l'Arco di trionfo. C'era da sciogliersi. Se cercate invece il pallone da calcio più grande del mondo sta a Doha, in Qatar, ed è alto 12,19 metri. Pesa 960 chili, quasi come quello che calciavano gli azzurri contro Israele. Almeno quella era l'impressione. .
Ci sono anche dati economici su cui c'è poco da ridere: la ricchezza dell'uno per cento della popolazione corrisponde a quella dell'altro 99%, l'Egitto ha il costo della vita più basso, le Bermuda il più alto, i più poveri vivono nel Burundi, i più ricchi, secondo Pil pro capite, in Lussemburgo
La migliore resta
però Jamie Jackson di Draper nello Utah: ha collezionato la bellezza di 50 bouquet lanciati dalla sposa in più di cento matrimoni da vent'anni a questa parte. Il vero record però è che un marito non l'ha ancora trovato...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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