In fondo Poletti ha ribadito un pensiero già espresso nel 2016 durante un convegno a Ravenna: «Un posto di lavoro si può trovare più facilmente andando a giocare a calcetto che con un curriculum scritto meravigliosamente».
E che sia un ministro di parola lo si nota guardando il suo di cv, pubblicato sul sito del ministero del Lavoro. Mezza paginetta striminzita in cui, oltre a data e luogo di nascita, si menzionano gli incarichi in Legacoop e quelli politici di consigliere comunale a Imola e di assessore a Bologna. Poi un accenno al mondo dell'enologia, giusto per dare risalto al diploma di perito agrario. Punto.
D'altronde a che serve mandare curricula quando sei appassionato di pallamano? E se poi, dal 2008 al 2012, ricopri pure la carica di vicepresidente vicario della Federazione Italiana di Pallamano, capisci che Poletti è un uomo di parola. Che sia diventato ministro anche grazie a questo?
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