Nella guerra dei sondaggi Parisi a un soffio da Sala

Il candidato del centrodestra a meno di 2 punti da mister Expo. Ecco i nomi della sua lista civica

Chiara Campo

MilanoÈ testa a testa nella sfida per Milano. «Parisi risale ed è a un passo da Sala». Così titolava in prima pagina ieri il Corriere della Sera, riportando i dati dell'ultimo sondaggio Ipsos sullo scontro più scivoloso per il futuro del governo Renzi. Il candidato del centrodestra Stefano Parisi incasserebbe il 37,1 per cento dei voti contro il 38,8 dello sfidante Pd Beppe Sala, ancora leggermente avanti ma ha esaurito l'«effetto Expo» (sei mesi sotto i riflettori) e il vantaggio prodotto da una campagna iniziata a dicembre con le primarie. Parisi è sceso in campo a febbraio. Solo a marzo Gianluca Corrado che ha sostituito in corsa Patrizia Bedori per il Movimento 5 Stelle e viene dato al 16,5%. L'alleanza forte (almeno) a Milano tra Forza Italia, Lega e Fdi convince gli elettori se il 27% degli intervistati dichiara che voterebbe un candidato di centrodestra, il 26 sceglierebbe più facilmente un nome di centrosinistra. Al ballottaggio Sala vincerebbe su Parisi 52 a 48, uno scarto di 4 punti che secondo Ipsos può essere ribaltato, saranno decisive le ultime settimane di campagna. Ma ieri si è scatenata una guerra dei sondaggi. Più defilato, sulle pagine della cronaca milanese, Repubblica ha l'indagine commissionata dal Pd a Swg che curiosamente ribalta lo scenario. L'ex commissario Expo in questo caso potrebbe dormire sonni tranquilli, il suo distacco da Parisi sarebbe addirittura di 10 punti (43-47% contro il 32-36%). Al ballottaggio sarebbe addirittura un trionfo, 58 a 42%, sedici punti in più per Sala. Tutte le proiezioni circolate negli ultimi giorni - da Ipr Marketing per il Tg3 a Index Research per Piazza Pulita su La7 - mostrano una situazione di grande equilibrio tra i due big. Fuori dal coro Swg, che però - vale la pena ricordare - è una società di ricerca molto vicina al Pd, l'amministratore delegato Adrio Maria De Carolis presiede anche il consiglio di amministrazione della società Eyu, posseduta al 100 per cento dal Partito democratico. Anche durante le primarie, mentre la sinistra anti-Sala era in pressing sull'assessore Pierfrancesco Majorino per convincerlo a ritirarsi e fare ticket con la vicesindaco Francesca Balzani, avanti nei sondaggi in circolazione, ne uscì uno firmato Swg che dava Majorino e Balzani appaiati. In caso di scarsa affluenza la vice di Pisapia arrivava addirittura terza, mentre al voto arrivò poi 10 punti davanti al collega assessore.

Tant'è. Il manager del centrodestra preferisce «non guardare i sondaggi». Ieri ha lanciato con Corrado Passera, che si è ritirato dalla corsa a sindaco per sostenerlo, i 48 nomi della lista civica «Io corro per Milano». A guidarla sono l'ex sindaco Gabriele Albertini e Manfredi Palmeri, indicato dall'ex ministro.

In lista il filosofo Stefano Zecchi (che sogna «una Disneyland sulle ex aree Expo»), l'ex sovrintendente Alberto Artioli, il vicedirettore di Panorama Maurizio Tortorella, il presidente del maggiore sindacato dei tassisti milanesi, Raffaele Grassi, consigliere di maggioranza con Pisapia ma deluso dai 5 anni di gestione della città.

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