"Il nespolo è vivo". Grillo china il capo e sale sul carro di Conte

Dopo settimane di silenzi e di vistose assenze, il fondatore dei 5S torna a farsi sentire per mettere il cappello sul risultato elettorale di Giuseppe Conte

"Il nespolo è vivo". Grillo china il capo e sale sul carro di Conte

"Viva il movimento Cinque Stelle". Beppe Grillo ora lo strilla a gran voce, balzando con agilità sul carro di chi ha salvato in 5S dal baratro: Giuseppe Conte. L'inattesa rimonta elettorale dei grillini, infatti, ha portato a un repentino rialzo delle quotazioni dell'ex premier, costringendo il fondatore del Movimento a prenderne atto. Così, all'indomani del voto, il comico genovese ha di fatto chinato la testa di fronte alla linea di Giuseppi, benedicendo l'esito di un'impresa rispetto alla quale - con un certo scetticismo - si era sempre tenuto ai margini.

In un video pubblicato su Twitter, Grillo ha inquadrato un albero di nespole e lo ha trasformato nella metafora del Movimento. "Il grande nespolo... Gliene abbiamo fatte di tutti i colori in questi anni. Eppure sopravvive. È rigoglioso, verde e nonostante tutto sopravvive con un filo di linfa che c'è dentro, sopravvive e fa delle nespole bellissime", ha affermato il guru dei grillini, esterando tutta la propria soddisfazione. "Questo è il Movimento Cinque Stelle: è il simbolo... il nespolo vivo, il grande nespolo", ha aggiunto il comico genovese, tutto compiaciuto per l'insperata impresa di giardinaggio politico messa a segno dai pentastellati.

Dopo essere rimasto pressoché silente per settimane ed essersi fatto notare per la sua assenza alla chiusura della campagna elettorale 5S, Grillo è così tornato a parlare. Lo ha fatto con il tono di chi, dall'alto, ha voluto mettere il cappello sul risultato pentastellato. Facile farlo ora, a urne chiuse. Ben diversa era stata la situazione pre-elettorale, quando lo scarso coinvolgmento del garante 5S era parso un chiaro segnale del suo scetticismo nei confronti di Giuseppe Conte. I rapporti tra i due, del resto, erano notoriamente stati compromessi già prima che il governo Draghi cadesse. In quel periodo, infatti, il comico era stato accusato di agire dietro le quinte per delegittimare l'ex avvocato del popolo. Le successive lotte interne al Movimento non avevano fatto altro che lacerare certe ferite.

Decidendo di non esporsi pubblicamente in campagna elettorale, il fondatore dei Cinque Stelle aveva dato un altro chiaro segnale di sfiducia rispetto al percorso dell'ex docente di diritto privato. Dopo il voto, però, qualcosa è di colpo cambiato.

Giuseppe Conte ha infatti assunto una posizione di forza che adesso rischia di mettere nuovamente in discussione gli equilibri interni al Movimento. In tal senso, la mossa del "padre padrone" pentastellato (come lo aveva definito Alessandro Di Battista) non è da considerarsi casuale. Ora, per Beppe, inizia una nuova partita.

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