Netanyahu cerca (invano) solidarietà E a sorpresa al vertice in Egitto arriva Putin

Da Bruxelles la Mogherini gela il premier israeliano: «Non seguiremo Trump» Abu Mazen vola da Al Sisi con il re Abdallah. E i russi fanno pace con il Cairo

Manila Alfano

È volato a Bruxelles, Benjamin Netanyahu, a cercare amici, a convincere che Gerusalemme capitale sarà una mossa di pace. In futuro perché per ora il mondo arabo brucia e minaccia Intifada e a New York l'attentatore ha agito per vendetta contro le azioni di Israele nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti citate dalla Cnn. «Gerusalemme -ha detto incontrando la stampa, insieme al capo della diplomazia europea, Federica Mogherini- è sempre stata capitale di Israele e Trump ha messo in chiaro i fatti, nero su bianco non è un ostacolo alla pace, ma un passo verso la pace perché per arrivare alla pace occorre riconoscere la verità».

Ma nonostante le pressioni, l'Ue è «assolutamente unita» nel rigettare la decisione di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e non trasferirà le sue ambasciate nella Città Santa: è questo il messaggio lanciato dall'Alto rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini. «C'è bisogno di un quadro regionale e internazionali che accompagni la ripartenza dei negoziati», ha auspicato. E nello stesso giorno, un vertice tra Abu Mazen, al Sisi e re Abdallah di Giordania si è svolto al Cairo. Diplomazie a confronto, ognuno a cercare la propria sponda, a rinsaldare vecchie alleanze, a riconfermare amicizie. Il leader palestinese Abu Mazen è partito «improvvisamente» per il Cairo dopo una telefonata avuta con il suo omologo egiziano Al Sisi, ha detto l'agenzia Maan, aggiungendo che la partenza è legata a un vertice a tre da tenersi nelle prossime ore nella capitale egiziana. Intanto, la Camera bassa del Parlamento giordano ha votato all'unanimità una mozione per chiedere di «rivedere» tutti gli accordi firmati finora con Israele». Dagli Usa la scelta viene difesa anche dall'ambasciatrice americana all'Onu, Nikki Haley, nonostante le violenze esplose dopo l'annuncio fatto da Trump: «La decisione di Trump farà fare dei passi in avanti al processo di pace». Haley - intervistata da Cnn - ha quindi ribadito che la decisione non è stata altro che il riconoscimento di una situazione di fatto. In disaccordo invece il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres che mette in guardia: «sarà un problema». Un razzo è stato sparato dalla Striscia di Gaza ed è caduto al confine con Israele. I carri armati dell'esercito israeliano hanno risposto, aprendo il fuoco nel Sud dell'enclave palestinese.

E sullo sfondo della vittoria in Siria contro l'Isis e delle tensioni, si è svolto ieri in un'unica giornata il tour diplomatico lampo del presidente russo Vladimir Putin in Turchia, dove ha incontrato Erdogan, e in Egitto. Tra Al Sisi e Putin c'erano buone relazioni, finché il Cremlino non ha sospeso i voli diretti con l'Egitto, dopo l'attentato del 2015 a un volo di turisti russi in cui sono morte 224 persone.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica