Cronaca internazionale

New York, frode da un miliardo di dollari per il tycoon cinese amico di Bannon

Guo era fuggito dalla Cina nel 2014. Sei anni dopo, l'ex consigliere di Trump fu arrestato sul suo yacht. Contro di lui 12 capi d'accusa

New York, frode da un miliardo di dollari per il tycoon cinese amico di Bannon

Il tycoon cinese Guo Wengui, molto vicino all'ala trumpiana del Partito Repubblicano americano, incluso l'ex stratega e consigliere del presidente Trump, Steve Bannon, è stato incriminato negli Stati Uniti con 12 capi di accusa per una presunta frode da oltre un miliardo di dollari. Lo ha annunciato la Procura del distretto meridionale di New York. Fra le accuse formalizzate a suo carico ci sono frode bancaria frode online e riciclaggio. Ma non è tutto. Con Guo è finito nei guai anche il suo braccio destro, Kin Ming Je, cittadino di Hong Kong e britannico, conosciuto pure con il nome di William Je, che - oltre alle accuse attribuite al cinese - è stato incriminato anche per ostruzione alla giustizia.

L'imprenditore cinese Guo aveva lasciato la Cina nel 2014, autoesiliandosi negli Stati Uniti, dopo l'inizio della campagna anti corruzione di Xi Jinping. Eppure negli Stati Uniti non è andato solamente per cercare tranquillità e libertà. Nel Paese che lo ha ospitato avrebbe organizzato un piano complesso per rubare a migliaia dei suoi follower un miliardo di dollari, denaro che ha usato per acquistare beni per sé, tra cui una villa da quasi 5mila metri quadrati, auto di lusso come una Ferrari, uno yacht e persino due materassi del valore di circa 36mila dollari. E a proposito delle sue entratute politiche nel mondo occidentale, si è scoperto anche per l'acquisto di un attico sulla celebre Fifth Avenue di New York, Guo si è fatto addirittura raccomandare dall'ex primo ministro britannico Tony Blair. Dulcis in fundo, il tycoon cinese avrebbe anche versato centinaia di migliaia di dollari a consiglieri di Trump, fra cui Bannon e l'ex governatore di New York e avvocato Rudy Giuliani, «per ribaltare l'esito delle elezioni del 2020». Quanto basta per considerarlo del tutto «integrato» non solo nella nuova vita negli States ma anche nelle peggiori magagne politiche degli ultimi anni.

Secondo le ricostruzioni, Bannon aveva conosciuto Guo nel 2016 e lo aveva definito il «Donald Trump di Pechino». L'ex consigliere del presidente repubblicano The Donald era a bordo dello yacht di Guo a Long Island quando è stato lui stesso arrestato per frode nell'agosto del 2020. Nel 2018 aveva fondato le due organizzazioni no profit, la Rule of Law Foundation e la Rule of Law Society, usate per raccogliere i follower che poi avrebbe frodato. Vecchi metodi per nuove tecnologie e sistemi di comunicazione.

Come riporta il quotidiano britannico The Guardian, citando il procuratore di New York, Damian Williams, Guo è stato anche accusato di aver riciclato centinaia di milioni di fondi rubati per nascondere le attività illegali della cospirazione e continuare le operazioni di frode, ha spiegato Williams. Michael J Driscoll, vicedirettore dell'Fbi, ha dichiarato: «Le truffe sugli investimenti fraudolenti fanno vittime tra persone innocenti, danneggiando in ultima analisi la fiducia del pubblico nell'integrità dei sistemi finanziari». Per questo «l'Fbi continua a dare la massima priorità alle indagini su crimini finanziari complessi e chiunque tenti questi crimini dovrà affrontare le conseguenze nel sistema di giustizia penale». Le condanne massime per le accuse vanno da cinque a venti anni di reclusione, per associazione a delinquere finalizzata a commettere frode telematica, frode bancaria, frode in titoli e riciclaggio di denaro.

Quanto basta per impensierire il tycoon cinese e preoccupare anche i suoi amici della sfera trumpiana.

Commenti