Vaticano

Niente omelia delle Palme: ansia per il silenzio del Papa

Francesco rinuncia alla lettura del testo preparato, lo stupore dei 60mila fedeli in San Pietro. Ma poi prega per Mosca e Gaza

Niente omelia delle Palme: ansia per il silenzio del Papa

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Il capo chinato, lo sguardo assorto nella preghiera, un lungo silenzio pervade una piazza San Pietro piena; la folla in attesa di una parola del Papa. Una parola che non arriva e che manda in apprensione il mondo intero. Per la prima volta una messa della Domenica delle Palme senza omelia. Francesco, affaticato, mostra ancora i segni della bronchite che da settimane lo affligge. Bergoglio rinuncia a pronunciare l'omelia, dopo la proclamazione della Passione di Gesù, nella domenica che apre i riti della Settimana Santa.

Nessuno dei suoi collaboratori legge il discorso preparato, 60mila fedeli attendono invano. La sala stampa della Santa Sede si limita a sottolineare che «essendo non pronunciata, l'omelia non esiste». Alle 7 in punto piazza San Pietro comincia a riempirsi. Dopo appena un'ora è quasi colma, con 25mila fedeli racchiusi nell'abbraccio del Colonnato del Bernini.

Alle 10 inizia la commemorazione dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme, con la benedizione dei ramoscelli di ulivo e la processione fino al sagrato. A concelebrare con il Papa anche 30 cardinali, 25 vescovi e 350 sacerdoti. Terminata la lettura del Vangelo che racconta le ultime ore di Gesù, i fedeli attendono il commento di Francesco. Ma il Papa resta in silenzio e si va direttamente al Credo. Tuttavia Bergoglio non rinuncia a presenziare alla celebrazione di quasi due ore e anche ad «abbracciare» la folla con un lungo giro in papamobile. Da Francesco è arrivata invece una forte condanna al terrorismo dopo l'attacco di Mosca. «Assicuro la mia preghiera dice all'Angelus - per le vittime del vile attentato terroristico compiuto l'altra sera a Mosca. Il Signore li accolga nella sua pace e conforti le loro famiglie. E converta i cuori di quanti proteggono, organizzano e attuano queste azioni disumane che offendono Dio, il quale ha comandato non ucciderai».

Il pensiero va anche alla «martoriata Ucraina», sotto gli attacchi che «oltre a causare morti e sofferenza, comportano il rischio di una catastrofe umanitaria di ancora più ampie dimensioni». Infine la preghiera per la popolazione di Gaza «che soffre tanto».

Bergoglio inizia così una Settimana Santa fitta di impegni e celebrazioni. È atteso giovedì per la lavanda dei piedi nel carcere di Rebibbia e venerdì santo al Colosseo per la Via Crucis. Al momento tutti gli appuntamenti sono confermati.

Tuttavia il «silenzio» del Papa durante l'omelia suscita preoccupazione per la salute del Pontefice che, nei riti iniziali, aveva mostrato un certo affanno nella voce. Il domenicano padre Claudio Monge offre un'interpretazione diversa: «Il silenzio post-Vangelo e la rinuncia a pronunciare l'omelia è qualcosa di più della conseguenza di un affaticamento: l'assenza di parole permette l'emergere limpido di una Parola che giudica il presente e userà misericordia solo con chi riconoscerà la propria povertà», dice. «Dinanzi al racconto della Passione di Gesù, dinanzi alle croci del mondo, dinanzi a quel raccoglimento di migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo, probabilmente il Papa ha preferito il silenzio, più incisivo di molte parole», afferma all'Adnkronos padre Enzo Fortunato, portavoce della Basilica di S. Pietro.

Fatto sta che il Papa molto spesso, negli ultimi tempi, ha rinunciato alla lettura di discorsi lunghi spiegando lui stesso di non farcela.

E vista la solennità della celebrazione, in tanti aspettavano una sua parola.

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