Politica estera

Nikki Haley si candida contro Trump. "Serve un ricambio generazionale"

L'ex governatrice del South Carolina correrà per le primarie '24. Prima candidatura rosa sulla strada del tycoon a caccia del bis

Nikki Haley si candida contro Trump. "Serve un ricambio generazionale"

Nikki Haley è la prima sfidante di Donald Trump alle primarie repubblicane per Usa 2024. L'ex governatrice della South Carolina ed ex ambasciatrice all'Onu, proprio nell'amministrazione del tycoon, ha rotto gli indugi scendendo in campo perché il partito ha bisogno di un «cambio generazionale». Un'inversione di rotta, la sua, rispetto al 2021, quando aveva assicurato che non si sarebbe candidata contro l'ex presidente, e che dimostra l'insofferenza all'interno del Grand Old Party verso The Donald. «I repubblicani hanno perso il voto popolare in sette delle ultime otto elezioni presidenziali, questo deve cambiare, ha detto Haley in un video in cui non ha menzionato il nome di Trump, ma ha esortato i conservatori a mobilitarsi sulle questioni importanti. «L'establishment di Washington ci ha deluso ancora e ancora e ancora. È tempo che una nuova generazione di leader riscopra la responsabilità fiscale, protegga i nostri confini, rafforzi il nostro paese e il nostro orgoglio», ha spiegato nel filmato, in cui racconta della sua infanzia in una cittadina della South Carolina, Bamberg, dove la ferrovia divideva i quartieri dei bianchi dagli altri: «Io ero la figlia orgogliosa di immigrati indiani. Non ero nera e non ero bianca, ero diversa».

Haley, che oggi a Charleston terrà il suo primo comizio, dovrà probabilmente affrontare una dura concorrenza: tra i papabili futuri candidati che ancora valutano se correre o meno ci sono, oltre al governatore della Florida Ron DeSantis, l'ex segretario di stato Mike Pompeo e l'ex vice presidente Mike Pence. Secondo diversi analisti repubblicani, un campo affollato potrebbe favorire Trump, andando a frammentare il supporto tra i diversi avversari. E The Donald rimane il frontrunner in ipotetiche primarie Gop: stando a un sondaggio Reuters-Ipsos tra gli elettori repubblicani registrati, guida col 43%, seguito con il 31% da DeSantis. Ferma al 4% invece Haley, anche se i dati sono precedenti all'annuncio.

Rispetto ad altri che hanno scelto la strada dello scontro diretto con Trump, l'ex ambasciatrice alle Nazioni Unite non ha mai rotto del tutto con lui. Pur criticandolo dopo l'attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021, affermando che le sue azioni «saranno giudicate severamente dalla storia» e «ha intrapreso una strada che non avrebbe dovuto, e noi non avremmo dovuto seguirlo e ascoltarlo», si è poi opposta all'impeachment. E anche il tycoon, che quasi quotidianamente spara a zero contro DeSantis, ha avuto per lei parole decisamente più morbide. «Pur se Nikki ha detto non mi candiderei mai contro il mio presidente, le ho spiegato che doveva seguire il suo cuore e fare quello che voleva - ha commentato Trump - Le auguro buona fortuna!». In realtà, dietro le quinte, sarebbe piuttosto seccato dal fatto che colei che ha scelto come ambasciatrice al Palazzo di Vetro abbia deciso di sfidarlo.

Nonostante questo, la sua vera spina nel fianco rimane DeSantis: 44enne cattolico della classe operaia, nato e cresciuto in Florida, laureato con lode a Yale e alla Harvard Law School, ex ufficiale nella Marina, sposato con tre figli, sta attirando sempre più i conservatori. Da governatore sta costruendo un'agenda sui temi culturali e sociali e ha mostrato cosa può ottenere in breve tempo una buona amministrazione repubblicana con coraggio e competenza.

Secondo la Cnn, nelle ultime settimane Trump ha chiesto ad alcuni dei suoi consulenti di creare un nuovo soprannome denigratorio per il potenziale rivale, invece di riferirsi a lui come «Desanctimonious», il bigotto.

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