Erano partiti per le vacanze e tornano a casa in una bara

Alla Malpensa l'arrivo di quattro connazionali uccisi: Mattarella vicino ai parenti. Milano e Voghera in lutto

Erano partiti per le vacanze e tornano a casa in una bara

Milano - Quando alle 17.14 di ieri il volo di Stato con a bordo quattro delle sei salme italiane vittime della strage di Nizza ha sfiorato la pista dell'aeroporto di Malpensa la commozione ha travolto anche la massima carica dello Stato. E il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - in prima fila in pista insieme al sottosegretario al ministero degli Affari esteri, Vincenzo Amendola, al sindaco di Milano Giuseppe Sala e al presidente della Regione Roberto Maroni - in quel momento ha allungato istintivamente le braccia all'indietro, quasi a voler stringere i parenti - tutti abbracciati tra loro per farsi forza - dei coniugi di Voghera (Pavia) Gianna Muset (68 anni) e Angelo D'Agostino (71 anni) e a quelli del 90enne Mario Casati e della sua dolce compagna, la 79enne, Graziella Ascoli, entrambi milanesi (previsto un rientro privato in Italia per la cuneese Carla Gaveglio, ndr). Tutti amici di vecchia data, tutti uccisi dal tir lanciato a contro di loro a gran velocità dal 31enne franco tunisino Mohamed Lahouaiej Bouhlel sabato sera sul lungomare della Promenade des Anglais di Nizza, mentre insieme ad altre persone - 84 il macabro bilancio finale dei morti, mentre sono ancora 15 i feriti gravissimi - assistevano ai fuochi pirotecnici del 14 luglio, giorno di festa nazionale transalpina. Dopo che il cappellano militare dello scalo internazionale, don Ruggero Camaioni, ha impartito la benedizione alle salme delle quattro vittime, i cui feretri erano avvolti nella bandiera tricolore e posati su quattro carri funebri, il presidente della Repubblica ha stretto nuovamente le mani ai familiari, uno a uno, soffermandosi a parlare brevemente ma in maniera molto intensa con ciascuno di loro.

Nessuno merita una fine tanto atroce, tanto meno queste due coppiette di pensionati che cercavano solo un po' di tranquillità, dopo un'esistenza trascorsa a lavorare, a tirare su famiglie o a superare lutti di coniugi che se ne erano andati prematuramente. E invece hanno trovato la fine nel luogo dove pensavano di trascorrere pacificamente i loro ultimi anni e soprattutto nel modo più violento e inimmaginabile possibile.

Il Comune di Milano ha deciso di proclamare il lutto cittadino nel giorno dei funerali di Casati e della Ascoli, i due milanesi uccisi nella strage di Nizza, ma mentre le esequie dei coniugi D'Agostino si terranno invece venerdì a Voghera (Pavia) - anche lì giorno di lutto cittadino - le famiglie meneghine non hanno ancora deciso una data. «Sono comprensibilmente troppo sconvolti al momento» spiegano in questura.

«Sono molto colpito dalla forza d'animo con cui i parenti delle vittime stanno affrontando la tragica scomparsa dei loro cari ha dichiarato il sindaco di Milano Giuseppe Sala . Aspettando l'aereo che riportava a casa le salme dei nostri connazionali ho avuto modo di parlare con le famiglie e conoscere più da vicino le loro storie. Non ho trovato rabbia nelle loro parole. Anzi, tutti hanno manifestato un dolore composto che rende onore a tutti noi italiani e milanesi ma soprattutto alla memoria dei loro parenti, che hanno così tragicamente perso la vita a Nizza».

Intanto un 39enne di Nizza è riuscito a realizzare una vera impresa, aggiungendo orrore all'orrore. Ha messo infatti su un sito di acquisti online alcuni oggetti ritrovati sulla Promenade des Anglais, dopo l'attentato.

Individuato dagli agenti della sezione Cybercriminalità della polizia giudiziaria è stato fermato e la sua casa perquisita: molti gli oggetti di dubbia provenienza trovati, come braccialetti, occhiali, anelli e bandiere. L'uomo, sentito ieri, si è difeso dicendo di non aver «approfittato del caos di quella notte per fare atti di sciacallaggio». Ma a breve dovrebbe finire davanti a un giudice per rispondere del fatto.

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