New York L'ultimo sgarbo di Barack Obama al successore Donald Trump arriva alla vigilia del suo addio alla Casa Bianca. A 24 ore dal termine del suo secondo mandato, il presidente uscente ha annunciato quasi 60 nomine, in posizioni secondarie ma comunque di prestigio, con le quali ha premiato alcuni membri del suo staff e non solo. Tra questi ci sono due fedelissime: Valerie Jarrett, consigliere senior di Obama e addetta a impegno pubblico e affari governativi, e Susan Rice, ex ambasciatrice alle Nazioni Unite e poi consigliere per la Sicurezza nazionale. Jarrett e Rice sono state nominate entrambe nel Consiglio di amministrazione della fondazione John F. Kennedy Center for Performing Arts. Premiati anche il vice consigliere per la Sicurezza nazionale Ben Rhodes e la speechwriter di Michelle Obama Sarah Hurwitz, nominati membri del United States Holocaust Memorial Council. Oltre alla suocera di Chelsea Clinton, Marjorie Margolies, alla Commissione per la Tutela del Patrimonio americano all'estero. E poi ci sono alcuni atleti incaricati al Consiglio del presidente su Fitness, sport e nutrizione: l'ex campione di basket Kareem Abdul-Jabbar, la ginnasta Gabrielle Douglas e la calciatrice Carli Lloyd. Il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha difeso la decisione di Obama, affermando che ha voluto «inviare un segnale chiaro al Congresso su chi sono le persone qualificate per questi incarichi». Quasi nessuna delle nomine richiede la conferma del Senato e in ogni caso, non si tratta di un'azione insolita da parte dei presidenti negli ultimi giorni dell'incarico, e anche George W. Bush fece lo stesso.
Obama ha deciso di sfidare Trump anche sull'ambiente, staccando un assegno da 500 milioni di dollari al fondo per il clima dell'Onu, nell'ambito dell'impegno assunto dagli Stati Uniti con la firma dell'accordo di Parigi. Il totale del contributo Usa al Green Climate Found delle Nazioni Unite ha raggiunto quota un miliardo, a fronte dell'impegno di versarne in tutto 3. Il tycoon, invece, ha detto più volte in campagna elettorale di voler rescindere l'accordo di Parigi.
Nella sua ultima conferenza stampa Obama ha spiegato la decisione di concedere la grazia a Chelsea Manning, sostenendo che la pena imposta all'ex militare era «sproporzionata» rispetto a quelle decise per altri responsabili di fughe di notizie. Quanto al suo futuro ha chiarito che non esiterà a far sentire la sua voce nel caso che i «valori chiave» dell'America «siano messi in dubbio».VRob
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.