Elezioni politiche 2022

"Non è un accordo di governo". L'autogol di Letta in preda al panico

Il leader del Pd ammette che l'intesa con Si-Verdi non è per governare insieme. A sinistra tutti uniti per il terrore di perdere poltrone. Salvini attacca: "Senza vergogna"

"Non è un accordo di governo". L'autogol di Letta in preda al panico

L'autogol di Enrico Letta è clamoroso. In fin dei conti non stupisce più di tanto perché il sottotesto era chiaro da subito, ma oggi il leader del Partito democratico lo ha confermato: l'intesa per l'accozzaglia non rappresenta la base per governare insieme, ma il tentativo disperato di unirsi per evitare il trionfo del centrodestra domenica 25 settembre. Un'ammissione pubblica che pone al centro un interrogativo chiaro: come può risultare credibile un patto del genere se già si confessa che l'intesa non è vincolante per governare tutti insieme?

L'autogol di Letta

"Non sto parlando di un accordo di governo", ha dichiarato Letta in conferenza stampa per annunciare l'inciucio con Sinistra italiana e Verdi. Il segretario del Pd in sostanza ha fatto sapere che il collante delle varie anime dell'accozzaglia della sinistra è quello di scongiurare una sconfitta molto dolorosa: gli ultimi sondaggi confermano che il centrodestra ha buone possibilità di prendere le redini del Paese con numeri ampi, motivo per cui è scattato il panico che ha portato all'ammucchiata.

Lo ha confermato anche Nicola Fratoianni di Sinistra italiana, secondo cui quello di oggi "non è un programma di governo". Tutto ciò fa sorridere: i protagonisti del minestrone rosso rivendicano a testa alta che non si tratta di un'intesa per condividere un nuovo esecutivo. Del resto questo atteggiamento è in linea con lo show che la sinistra ha portato avanti in questi giorni.

Salvini all'attacco

Le parole di Letta sono state immediatamente prese di mira da Matteo Salvini, che sul proprio profilo Twitter si è espresso dopo che il numero uno del Pd ha chiarito di non aver fatto un accordo di governo: "Quindi accordo solo per salvare le poltrone? Senza vergogna. Il 25 settembre saranno gli Italiani a dare la risposta migliore!". Il leader della Lega ha inoltre chiamato in causa Carlo Calenda, invitato a esprimersi in merito: "Che dice?".

In effetti si resta in attesa di una presa di posizione di Carlo Calenda: Azione sarà disposta a proseguire insieme al Partito democratico dopo il patto con Sinistra italiana e Verdi? L'ex ministro dello Sviluppo economico potrebbe prendere le distanze, sfilarsi a stretto giro o lanciare un ultimatum al Pd: le sue uscite in questi giorni sembrano chiudere le porte a una esperienza condivisa tra Azione, Si e Verdi.

Contro l'inciucio si è scagliato pure Matteo Renzi, che non ha perso tempo e ha bersagliato l'accordo tra Partito democratico e la sinistra radicale: "Anche i dem si alleano con chi ha fatto cadere Draghi".

Il leader di Italia Viva ha dunque rilanciato il terzo polo, pronto a correre in solitaria: "Faremo una campagna elettorale in nome del coraggio e della verità".

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