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Non c'è pace per il Nord Reno-Vestfalia. Esplosione al polo chimico di Leverkusen

Almeno due morti e oltre 30 feriti. La protezione civile: "Pericolo estremo". E chiede ai cittadini di non uscire e aprire le finestre

Non c'è pace per il Nord Reno-Vestfalia. Esplosione al polo chimico di Leverkusen

Non c'è pace in Nord Reno-Vestfalia: un'esplosione avvenuta al Chempark, il polo chimico di Leverkusen, ha provocato almeno due morti mentre 31 altre persone sono rimaste ferite (cinque in maniera grave). Una delle vittime è un dipendente del locale impianto per l'incenerimento dei rifiuti ma almeno altri tre dipendenti di Currenta, questo il nome della ditta, risultano ancora dispersi. Alle 9.40 di martedì un boato ha scosso Bürrig, il quartiere della città renana dove ha sede il Chempark. La scossa provocata dalla deflagrazione è stata registrata anche in una stazione del servizio geologico regionale a Hespertal, a circa 40 chilometri a nord di Leverkusen.

A provocare il boato è stata l'esplosione seguita all'incendio nel reparto cisterne di Currenta. Intervenuti di lì a poco, i vigili del fuoco sono riusciti a domare le fiamme solo dopo le 13.30: nel frattempo un'alta nuvola nera si è innalzata dal Chempark, provocando nuove ansie nella popolazione di Lever-kusen reduce dall'alluvione del 15 e 16 luglio scorsi. Il sindaco Uwe Richrath ha parlato di un «giorno tragico» per la città. Currenta è solo una delle aziende ospitate dal Chempark, il cui fiore all'occhiello è un grande stabilimento del gigante tedesco della chimica, Bayer. Nei pressi del sito dell'incendio, ha scritto la Bild, è presente un parco serbatoi con 100.000 litri di liquido ferroso infiammabile.

Le immagine circolate in giornata hanno mostrato almeno tre autocisterne dei pompieri impegnate a spegnere l'incendio e impedire la propagazione ad altri elementi del Chempark. Mentre i soccorsi erano impegnati presso il polo chimico, i cellulari dei residenti di Leverkusen hanno cominciato a suonare l'allarme, invitando chi si trovasse all'aperto a trovare rifugio all'interno di un edificio mentre chi era già a casa o al lavoro è stato sollecitato a sbarrare porte e finestre.

Ad avvertire i locali sono state sia le sirene (che in Germania vengono testate a intervalli regolari) sia Nina, l'applicazione sviluppata dalle autorità per raggiungere tempestivamente i cittadini in caso di calamità naturale, catastrofe causata dall'uomo o atto di terrorismo. L'Ufficio federale della protezione civile (Bbk) ha lanciato l'allarme di «pericolo estremo» e le autostrade più prossime al luogo dell'esplosione sono state chiuse. Con il passare delle ore il livello di allarme è sceso a «pericolo» ma alle 16.30 del pomeriggio il Bbk continuava a invitare i cittadini di Bürrig a tenere le finestre chiuse a titolo precauzionale, sebbene «non abbiamo rilevato alcun aumento di sostanze inquinanti nell'aria». Currenta ha poi reso noto che l'esplosione ha coinvolto alcune cisterne contenenti oltre 500 mila litri di solventi clorurati possibilmente tossici; in attesa di nuove analisi l'azienda ha preferito non ritirare l'allarme. «Al momento non possiamo escludere niente», ha dichiarato alla Bild il responsabile del sito Lars Friedrich. Nuove immagini riprese dagli elicotteri e circolate nel pomeriggio hanno mostrato che dove sorgevano le cisterne di Currenta adesso non resta che un grande cratere.

Nell'attesa di sapere se i preparati andati in fiamme siano pericolosi per la salute, i parchi giochi dei quartieri Bürrig e Opladen restano chiusi mentre i cittadini sono invitati a lavare con cura frutta e verdura prima di consumarle.

Currenta ha nel frattempo promesso alla città che pulirà le strade, i marciapiedi e gli ingressi delle case il prima possibile.

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