"Non c'è più quella mafia", bufera su Maraventano. Lega: "Ossimoro"

Polemica sull'ex senatrice del Carroccio ha scatenato una vera e propria polemica. La sinistra attacca, la Lega: "Ossimoro insostenibile prodotto senza volerlo"

"Non c'è più quella mafia", bufera su Maraventano. Lega: "Ossimoro"

Hanno scatenato un autentico putiferio le parole della ex senatrice della Lega Angela Maraventano, finita al centro di aspre polemiche a causa di quanto dichiarato all'evento "Io con Salvini" organizzato a Catania per supportare l'ex ministro dell'Interno. Salita sul palco, la politica lampedusana ha attaccato duramente l'attuale governo, accusandolo di "essere complice di chi traffica carne umana" per quanto riguarda il tema sbarchi.

Poi, parlando di immigrazione, ha tirato in ballo la mafia."La nostra mafia", ha affermato la Maraventano - come riportato da "Repubblica" -, "che ormai non ha più quella sensibilità e quel coraggio che aveva prima. Dove sono? Non esiste più. Perché noi la stiamo completamente eliminando... Perché nessuno ha più il coraggio di difendere il proprio territorio".

Parole che - secondo la stessa Maraventano - sono state fraintese e hanno innescato l'immediata reazione di numerose personalità del mondo della politica e non solo."Parli della 'sua' di mafia, quella che difendeva il territorio e mostrava coraggio e sensibilità e che certamente non ci appartiene, non è 'nostra'", hanno dichiarato i familiari delle vittime della mafia rappresentati da Giuseppe Ciminnisi, coordinatore nazionale dell'associazione "I cittadini contro le mafie e la corruzione", "Quella che noi abbiamo conosciuto, purtroppo, è quella delle stragi, dell'uccisione di servitori dello Stato, del racket, dei traffici di droga e della morte di migliaia di innocenti, compresi i nostri familiari. Venga ad elogiare dinanzi a noi questo motivo di vanto della nostra regione. Venga a dircelo de visu che questa 'sua' mafia non andava eliminata perché mostrava sensibilità e coraggio e difendeva il territorio", ha proseguito il rappresentante dei familiari delle vittime."Guardi gli occhi di chi ha perso un proprio caro e si vergogni per quello che ha detto, nella stessa misura in cui noi ci vergogniamo del fatto che a pronunciare queste parole sia stata una siciliana".

La condanna dei politici

Ad attaccare Angela Maraventano è stato anche il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: "'La mafia non ha più quel coraggio che aveva prima'. Questa è Angela Maraventano, ex parlamentare della Lega di Lampedusa, e queste parole fanno parte del suo intervento dal palco dell'adunata leghista ieri a Catania. Parole assurde e inaccettabili. La 'mafia buona' non esiste e chiunque sostenga il contrario ne è complice. Salvini non ha nulla da dire?".

Parole"assurde, intollerabili e difficilmente commentabili" ha poi aggiunto il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo. "Con quelle frasi irripetibili la Maraventano e la Lega hanno offeso la Sicilia, i siciliani, chi combatte ogni giorno cosa nostra e la memoria di tutti coloro che hanno contrastato cosa nostra a scapito della vita", ha concluso.

Il sindaco di Lampedusa Totò Martello ha poi parlato di "parole gravi, offensive, pericolose, che fanno capire che davvero qualcuno a Lampedusa ha perso il senso del limite e della decenza". "Una signora come la Maraventano è solo un'offesa al pudore, il piacere malato di parole ignobili e impunite", ha poi dichiarato anche Claudio Fava, presidente della Commissione Antimafia dell'Ars.

In serata è arrivata anche la dura condanna dell'europarlamentare del Movimento 5 Stelle Dino Giarrusso che, come riportato da "AdnKronos", ha tuonato: "Le incredibili esternazioni sulla mafia dell'esponente della Lega, Angela Maraventano, che parla della 'nostra mafia che aveva sensibilità e coraggio', e addirittura arriva a rammaricarsi perché, testuale, 'la stiamo completamente eliminando' rivelano una visione della politica violenta e criminale. Sono parole vomitevoli, inaccettabili e aberranti. La Lega di Salvini deve chiedere scusa a tutti i siciliani ed espellere immediatamente questa persona indegna dalle sue fila".

La risposta della Lega e di Maraventano

In seguito alla vicenda, anche la Lega ha fatto sentire la propria voce."Sono certo che Angela Maraventano nella foga del suo intervento a Catania abbia prodotto senza rifletterci un ossimoro che è evidentemente insostenibile", ha dichiarato Fabio Cantarella, vice segretario regionale della Lega Sicilia. "La mafia buona non esiste è un cancro che tutti noi combattiamo e che danneggia il nostro territorio. Su questo tema per la Lega non ci sono mediazioni o eccezioni e le battaglie condotte nelle istituzioni dagli amministratori locali della Lega lo confermano nei fatti".

La stessa ex senatrice ha poi cercato di spiegare quanto accaduto, intervenendo sulla pagine del proprio profilo Facebook, in cui ha ricevuto numerosi insulti. Maraventano ha definito la questione come un "equivoco furbescamente innescato dalla sinistra". Dopo essersi dichiarata contraria ad "ogni mafia", la politica ha attaccato i suoi oppositori:"Voi non siete più bravi di me. In una cosa però siete più bravi, a importare le nuove mafie, la mafia nigeriana della prostituzione, la mafia tunisina delle droghe, la mafia libica dei trafficanti di esseri umani", ha affermato.

Intervistata da "AdnKronos", l'ex senatrice del Carroccio ha successivamente aggiunto: "La nostra mafia l'abbiamo eliminata definitivamente, non esiste più nel nostro paese, in Sicilia, e questo è stato possibile grazie al centrodestra, grazie a ministri come Maroni, il problema è ora che in questo vuoto, si sono inserite le mafie degli altri, a cominciare dai tunisini". Maraventano, che non capisce la ragione dei duri attacchi subìti, ha inoltre spiegato che nel suo discorso alla kermesse della Lega voleva "solo dire che la vecchia mafia, quella locale, non esiste più, questo era il senso, ci sono le altre invece che lavorano indisturbate". "Volevo dire solo che ora c'è la mafia dei nord africani, e io non mi faccio mettere i piedi in faccia da chi traffica carne umana", ha insistito la politica lampedusana, "ma chi non vive a Lampedusa non può capire, mentre parlo con lei c'è una motovedetta che sta andando a prendere i tunisini appena arrivati, anche oggi. Il governo non fa nulla, i porti sono aperti, noi siamo in pericolo". Tanti gli attacchi ricevuti in queste ultime ore sui social: "Su Facebook mi minacciano, ci sono tante cose brutte contro, sarò costretta a chiudere tutto, ma li denuncio tutti quelli che dicono che devo morire". "Per vecchia mafia", precisa ancora, "intendevo la difesa del proprio territorio, nel senso del coraggio che potevano avere i nostri. Non mi riferivo alla mafia brutta, quella che ha ucciso i nostri uomini valorosi. Non ci siamo sentiti con Salvini, mi dispiace per tutto questo clamore, io ero pure in commissione antimafia, ho sempre lottato contro i delinquenti, si è scatenata la fine del mondo, hanno voluto strumentalizzare. Io non voglio la mafia, soprattutto non voglio questo tipo di mafia, quella dei nigeriani e dei libici. Maria Falcone si è lamentata delle mie parole, dicendo che non esiste una mafia buona? Non mi sento responsabile, se qualcuno ha interpretato male mi spiace, ma in questo caso certo che mi devo scusare, perché io ho sofferto come hanno sofferto loro".

Infine la frecciata ai ministri Luciana Lamorgese e Teresa Bellanova:"Mi fa male che questi di sinistra, come la Bellanova si permettono di menzionarmi nei

social, lei e la Lamorgese però non mi rispondevano quando la chiamavo alle due di notte, per sapere chi erano quelli che sbarcavano nella mia isola. Noi siamo invasi e loro non fanno nulla, questo è il problema".

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