Da incontrastato condottiero e signore dei "vaffa" a elemento d'imbarazzo. La parabola di Beppe Grillo all'interno del Movimento Cinque Stelle segna un'ulteriore caduta verso il basso, decretata proprio dagli stessi esponenti del partito grillino. Dopo i suoi controversi post sulla politica estera e le polemiche per un contrattone siglato con la sua creatura politica, il fondatore dei Cinquestelle ha suscitato più di qualche mal di pancia tra i suoi stessi sostenitori. Soprattutto rispetto alla paventata ipotesi di un suo ritorno in prima linea. Tale scenario, non a caso, ha spinto i vertici pentastellati a esternare alcune precisazioni che hanno il sapore della presa di distanze.
L'europarlamentare Fabio Massimo Castaldo, coordinatore del Comitato M5S per i rapporti europei e internazionali, sul punto è stato chiarissimo. Anche fin troppo. "Grillo parla a titolo personale, ma non è lui che decide la linea politica. Per questo ci sono il presidente Conte, il Comitato esteri e il Consiglio nazionale, l'organo di vertice in cui ci si confronta. Grillo ha un ruolo di garante, di custode dei principi, ma non definisce l'agenda o le posizioni politiche", ha spiegato all'Adnkronos l'esponente pentastellato, di fatto estromettendo il comico da qualsiasi mansione rappresentativa tra i grillini. Pur tra mille tensioni interne, ora i Cinquestelle preferiscono affidarsi a Conte e non già agli imprevedibili post del loro fondatore.
Il discorso vale soprattutto sulla politica estera, diventata in questi giorni un argomento decisivo. "Per noi fa fede, ad esempio, il comunicato con cui il presidente Conte ha illustrato la nostra posizione sull'articolo 51 della Carta Onu (a proposito dell'invio di armi all'Ucraina, ndr)", ha aggiunto sul tema il pentastellato Castaldo, ancora una volta prendendo le distanze dalle valutazioni estemporanee del comico ligure. "Le esternazioni di Grillo impegnano il suo punto di vista, non hanno niente a che vedere con noi". Poi l'ulteriore smacco al blog dell'ex cabarettista e garante: "È una vetrina che viene concessa anche a pensatori, accademici, non è un organo su cui si diffonde la posizione ufficiale del M5s". E pensare che, invece, una volta quelle stesse pagine web erano considerate una sorta di totem del grillismo al quale rivolgersi nei momenti di smarrimento.
Ora è tutto diverso. "È molto chiaro il confine: c'è il Movimento, che ha degli organi, e c'è una persona, che ricopre il ruolo di garante, non di capo politico. Il garante svolge un ruolo di garanzia, appunto. Interviene in particolari momenti ma non ha niente a che vedere con definizione della linea politica", ha sottolineato ancora l'europarlamentare Castaldo. Poi, dopo il post con cui Grillo strizzava l'occhio alla Cina, l'ulteriore puntualizzazione. "Sulla Cina voglio precisare che io ho sempre lottato per i diritti delle minoranze perseguitate, inclusi gli uiguri, i tibetani. Non abbiamo mai fatto sconti a nessuno".
Eppure, nonostante i distinguo e le prese di distanze, nei giorni scorsi Grillo aveva siglato un vantaggioso accordo economico con il Movimento proprio per una consulenza in ambito comunicativo. Un'apparente contraddizione che l'europarlamentare grillino dribbla così: "Un suo contributo dal punto di vista tecnico è sempre positivo.
Una volta ribaditi i contorni e la differenza di responsabilità non credo ci sia alcun tipo di problema. È acclarato che le posizioni del blog non sono quelle del M5s e viceversa". Ognuno al suo posto, insomma. E il posto di Grillo non è più quello d'una volta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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