Coronavirus

"Non rimandate i vaccini per le ferie. Vanno imposti a docenti e studenti"

L'epidemiologa: "Sanitari senza copertura? È inammissibile"

"Non rimandate i vaccini per le ferie. Vanno imposti a docenti e studenti"

Obbligo di vaccinazione temporaneo se la copertura fosse ancora insufficiente alla fine di settembre. Un'ipotesi sul tavolo per la professoressa Patrizia Laurenti, direttore dell'Unità Operativa Igiene Ospedaliera presso il Policlinico Gemelli di Roma. La prima preoccupazione al momento è il completamento del ciclo vaccinale.

Professoressa Laurenti sono oltre 6 milioni gli over 60 che non hanno ricevuto alcuna dose o sono fermi alla prima.

«Deve essere chiaro: la prima dose non basta. Bisogna sottoporsi al richiamo nei tempi previsti. Il cambio delle regole in corso d'opera ha disorientato i cittadini e anche noi che dobbiamo gestire le vaccinazioni, ma è conseguenza del fatto che siamo ancora in emergenza, la pandemia non è finita e dunque dobbiamo essere flessibili, adattarci ai cambiamenti».

Ha riscontrato maggiori resistenze da parte dei cittadini nei confronti della vaccinazione?

«Una cosa mi preoccupa. Molti chiedono di spostare la seconda dose a dopo l'estate. Io lo sconsiglio vivamente: non partite per le vacanze prima di aver fatto la seconda dose. Chiedo agli operatori turistici di non penalizzare chi magari sposta una prenotazione perché è importante partire con il richiamo effettuato».

Oltre i dubbiosi ci sono anche i nettamente contrari. Sono oltre 42mila gli operatori sanitari che fino ad ora hanno rifiutato la vaccinazione. Alcuni hanno anche presentato ricorso contro l'obbligo.

«Inammissibile per un operatore sanitario non vaccinarsi. Ricordo che lo scorso autunno il Lazio aveva introdotto l'obbligo per la vaccinazione influenzale che però fu subito sospeso dal Tar. Per la vaccinazione Covid nel caso degli operatori sanitari sono previste pesanti sanzioni e anche la sospensione dal servizio senza stipendio».

Ma pensa che l'obbligo dovrebbe essere esteso tutti? Il 14,81 per cento del personale scolastico non è vaccinato e molti genitori esitano di fronte alla scelta della vaccinazione per i figli.

«L'Ema ha approvato la vaccinazione anche per i più giovani e tra loro non vedo resistenze. Anzi vogliono prendere da soli le decisioni che riguardano la loro salute. Se la copertura fosse bassa e se nelle settimane che verranno l'adesione da parte di questa fascia di popolazione fosse insufficiente non vedo ostacoli all'introduzione di un obbligo che potrebbe essere temporaneo. Vogliamo correre il rischio di richiudere le scuole? Meglio l'obbligo già introdotto nel 2017 per 10 vaccini di fronte al rischio di un'epidemia di morbillo. Soltanto il 33 per cento circa della popolazione è stata vaccinata contro il Covid con due dosi: siamo a metà dell'obiettivo».

È preoccupata per la variante Delta? Sarà necessaria una terza dose protettiva?

«Parlare ora di una terza dose è prematuro. Concludiamo i richiami e a fine anno si vedrà se è necessaria per chi si è vaccinato tra i primi: over 80 e operatori sanitari. Per ora sembra che la variante Delta non abbia un impatto marcato su ricoveri e terapie intensive, ma occorre molta cautela. Solo con i vaccini possiamo bloccare la diffusione delle varianti».

La partita di ieri all'Olimpico potrebbe funzionare da detonatore del virus ?

«Lo sapremo tra un paio di settimane.

Devo dire che mi sembra siano state messe in atto misure adeguate per garantire la sicurezza dei cittadini e mi auguro che siano state rispettate rigorosamente».

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