Interni

Non si fermano le minacce degli anarchici. "A colpi di esplosivi saranno mutilati i potenti"

Un volantino firmato Fai/Fri indica gli obiettivi, dalla Dna alla Cartabia

Non si fermano le minacce degli anarchici. "A colpi di esplosivi saranno mutilati i potenti"

«Arriviamo». Se Alfredo Cospito va avanti con la sua protesta dopo che la Cassazione ha respinto il suo ricorso, anche la galassia anarchica non ferma l'ondata di proteste, violenze e minacce. L'ultima è in un volantino firmato da Fai/Fri (Federazione anarchica informale/Fronte rivoluzionario internazionale) e diffuso sul web nel quale gli anarchici del «Gruppo di solidarietà rivoluzionaria consegne a domicilio» avvertono le istituzioni dopo il fallito attentato esplosivo al tribunale di Pisa, risalente alla notte del 21 febbraio scorso, ancora prima della decisione della Suprema corte. «In ogni tribunale scrivono gli anarchici - tutti i giorni vengono condannati centinaia di sfruttati. A colpi di sentenze vengono seppelliti uomini e donne nelle galere e mutilati i loro rapporti di amicizia e amore. A colpi di esplosivi saranno colpite le strutture e mutilati gli uomini del potere. Non basteranno mai le vostre telecamere e le vostre guardie a setaccio della città a impedire all'azione di penetrare nei vostri palazzi». Nel messaggio, il gruppo dice di non sapere se l'ordigno piazzato a Pisa sia o meno esploso, ma «ci teniamo a sottolineare si legge nel volantino - che quest'azione assume un'importanza non da poco: abbiamo dimostrato che è possibile avvicinarsi ai palazzi del potere e colpire». Le ultime minacce hanno destinatari più precisi. Il primo è la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, «rea» di essere al lavoro su «un'infinità di arresti per tutti questi mesi di mobilitazione». «Maledetti scrocconi, sappiate che i colpi di noi oppressi raggiungeranno presto le vostre mani», avvertono gli anarchici. I secondi sono i presunti responsabili del 41 bis a Cospito: dal sostituto procuratore presso la Dna Roberto Sparagna, nel mirino degli anarchici da anni, fin da quando era in servizio a Torino, alla ex Guardasigilli Marta Cartabia, dal Tribunale di Sorveglianza di Roma, fino al successore di Cartabia, Carlo Nordio. Le loro decisioni, spiega il volantino anarchico, «avranno una importanza storica per la qualità della violenza rivoluzionaria. Non saremo frettolosi. Ma, anzi, cauti e lucidi nell'affinare le nostre tecniche per colpire sempre più forte il potere». E se la Fai alza la voce e minaccia una escalation, la giunta esecutiva dell'Anm di fronte alle «notizie di azioni violente e intimidatorie di movimenti anarchici in varie parti d'Italia, a Bari come a Roma e da ultimo a Pisa», esprime «solidarietà ai colleghi che oggi sono raggiunti da minacce e da azioni intimidatorie soltanto per aver esercitato, con scrupolo e fedeltà alla legge, il loro ufficio in processi per gravi reati commessi da esponenti dei movimenti anarchici», oltre a chiedere un giro di vite nelle misure di sicurezza.

E dopo che nella notte sul palazzo della Regione Liguria è apparsa la scritta «Nordio assassino», arriva la solidarietà al Guardasigilli anche del governatore Giovanni Toti.

Commenti