Il governo alza l'asticella e fissa al 90% di vaccinati la soglia per raggiungere l'immunità di gregge. Obiettivo che va centrato insistendo sull'estensione dell'uso obbligatorio del green pass. Ma tenendo sul tavolo altre due opzioni: l'obbligo vaccinale e le chiusure. È questa la linea che trapela da Palazzo Chigi alla vigilia della settimana decisiva sulle misure da adottare per dare la spallata finale al coronavirus. Da oggi il green pass sarà al centro dei lavori dell'Aula della Camera: approda il primo decreto con cui si è introdotta in Italia la certificazione verde. Il governo esclude l'ipotesi della fiducia. L'asse che si è creato in commissione Affari sociali di Montecitorio tra Lega e Fdi contro il green pass non sembra impensierire più di tanto il premier Mario Draghi. Però un chiarimento tra Matteo Salvini e il capo del governo ci sarà a metà settimana. Dal Carroccio sono arrivati segnali di apertura sull'estensione per i lavoratori del pubblico impiego: «Per quelli che hanno contatti col pubblico il green pass può essere un ragionamento, ma proporlo per fare gli esami universitari a distanza mi sembra veramente il teatro dell'assurdo».
Nodi che saranno sciolti in cabina di regia che dovrebbe tenersi a metà settimana. Il segretario del Pd Enrico Letta invoca chiarezza: «Il nemico è il virus non il green pass. O contro o a favore. Noi a favore».
Il capo dell'esecutivo precisa che «tutte le decisioni sull'allargamento dell'uso del green pass passeranno al vaglio della cabina di regia». Il ministro della Salute Roberto Speranza, che da ieri presiede il G20 dei ministri della Salute che si svolge a Roma in Campidoglio, mette sul tavolo la minaccia di nuove chiusure: «Più vaccini o si chiude». Soluzione subito respinta da Forza Italia. L'ennesima sferzata ai no vax giunge anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo a Pavia alla cerimonia per i 660 anni della locale Università afferma: «Non si invochi la libertà per sottrarsi dalla vaccinazione, perché quella invocazione equivale alla richiesta di licenza di mettere a rischio la salute altrui e in qualche caso di mettere in pericolo la vita altrui. Chi pretende di non vaccinarsi, con l'eccezione di chi non può farlo per salute, e di svolgere una vita normale frequentando luoghi di lavoro o svago, costringe tutti gli altri a limitare la propria libertà, a rinunciare alla propria possibilità di recuperare in pieno luoghi e modi e tempi di vita».
Per il capo dello Stato, «vaccinarsi è un dovere civico e morale». La strada imboccata dall'esecutivo sembra chiara: allargare la platea per l'uso obbligatorio del green pass. Tenendo sul tavolo la doppia minaccia: obbligo vaccinale e chiusure. Il certificato verde potrebbe presto diventare obbligatorio per i dipendenti pubblici e a seguire per entrare nelle aziende. Tra imprese e sindacati riparte il confronto sull'utilizzo del green pass e la possibilità di spingere l'esecutivo a introdurre l'obbligo vaccinale nelle aziende e nei luoghi di lavoro. Oggi i sindacati incontreranno Confindustria alle 18 e a seguire, alle 20, Confapi e altre organizzazioni. Sul tema, il segretario della Cgil Maurizio Landini è netto: «La soluzione migliore è adottare l'obbligo vaccinale con un provvedimento legislativo.
Utilizzare invece il green pass è un modo per aggirare una questione che all'interno del governo e del Parlamento non sono stati in grado di risolvere». Per il governo inizia una settimana di mediazioni per trovare la quadra su obbligo vaccinale e green pass.
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