Cronache

Nonna Parisina e la pensione lunga un secolo

Il record di una donna del Bellunese: ferita da una bomba, è invalida civile dal 1918

Nonna Parisina e la pensione lunga un secolo

Non è la più anziana d'Italia ma ha comunque il suo bel record. Parliamo di Parisina Maria Canzan: ha 105 anni, vive a Sedico in provincia di Belluno ed è in pensione da 98 anni. Sì, avete capito bene, da 98 anni. Testimone diretta della Prima Guerra Mondiale, fu proprio la Grande Guerra la causa della sua pensione di invalidità così lunga. Quando aveva sette anni, nel 1918, venne ferita gravemente da una bomba e da quell'epoca Parisina è invalida civile e quindi percepisce un assegno.

Tante volte il figlio Luciano Candeago, rintracciato dal Giornale ieri al telefono, ha ascoltato quel drammatico fatto vissuto dalla madre. «Mia mamma ci dice il figlio - racconta sempre che era l'ultimo periodo della guerra e che erano ancora occupati dai tedeschi. Un giorno, quando la fame era diventata compagna inseparabile e lei era tanto debole, stava camminando verso Belluno con il nonno. Ai piedi aveva quelle che noi in dialetto bellunese chiamiamo dalmede gli zoccoli, ndr poi a un certo punto per terra vide un sacchetto abbandonato e sperando che contenesse qualcosa da mangiare lo raccolse. Il sacchetto le scoppiò tra le mani con un lampo accecante. Ferita fu subito portata per i primi soccorsi in una trattoria lì vicino, e c on dolori lancinanti, come lei racconta sempre, fu caricata su quei carrettoni dei tedeschi ormai rassegnati verso l'ospedale di Belluno. Aveva gravi ferite a una gamba, a un piede e alla testa. Le scoppiò un timpano. Non le amputarono la gamba solo perché intervenne un medico, un certo dottor Pagello, amico di famiglia. Fu anche mandata a Treviso per prendere le misure della protesi e rimase sconvolta dai campionari di arti artificiali che pendevano dalle pareti. Adesso lei è senza un polpaccio e dall'orecchio sinistro non ci sente».

Infatti Parisina racconta sempre di come cercasse e cerchi ancora di tenere le persone dal lato destro, il solo da cui riesce a sentire e che comunque necessita di apparecchio. Dopo il fattaccio del 1918, la donna venne mandata a Venezia dove una commissione medica le riconobbe lo stato di invalidità e decise di assegnarle una piccola pensione. «Sono una delle invalide di guerra più giovani d'Italia», diceva. Lei questo assegno continua a percepirlo e ora ammonta a circa 500 euro. «Ma mia madre dice Luciano ha sempre affrontato tutto con spirito battagliero, nonostante le menomazioni fisiche e nonostante il secondo conflitto mondiale». Parisina ha fatto la sarta e si è dedicata alla fotografia, la sua più grande passione. «Era la fotografa del paese dice il figlio ha fotografato tanti morti, quelli del disastro del Vajont.

Ora ha dei momenti in cui è più lucida e altri in cui è più giù, ma ha 105 anni ed è comprensibile».

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