Coronavirus

Nordest, boom di casi Trovata la Delta plus

Non solo No vax, non solo sit in e manifestazioni selvagge. A dare una mano alla diffusione del Covid nel Nord-est è arrivata pure la temibile variante Delta plus

Nordest, boom di casi Trovata la Delta plus

Non solo No vax, non solo sit in e manifestazioni selvagge. A dare una mano alla diffusione del Covid nel Nord-est è arrivata pure la temibile variante Delta plus. Una sottospecie della già contagiosa Delta che aumenta del 10% la circolazione del virus. Questa mutazione scoperta e ora diffusa soprattutto in Inghilterra non attecchisce ancora in Italia, dove siamo fermi a 93 casi, ma parliamo di sequenze rilevate il 21 ottobre scorso. In 20 giorni la situazione può ribaltarsi. E l'ultimo report delle analisi delle acque reflue ci racconta qualcosa in più. Ci dice, per esempio, che la Delta è ormai la variante dominante al 100% in tutto il territorio nazionale mentre la Delta plus è stata riscontrata solo a Verona mentre altre varianti fortemente associate a quest'ultima sono state identificate nelle acque dei depuratori di Trieste e Rovereto.

Su 92 campioni raccolti in 16 Regioni/Province Autonome nel periodo 4-8 ottobre e analizzati dal gruppo di lavoro coordinato da Giuseppina La Rosa del Dipartimento Ambiente e Salute, emerge dunque che solo nel Nord Est circola la sotto variante più contagiosa delle contagiose. La notizia non sarà vista di buon occhio dai sanitari di Veneto e Friuli Venezia Giulia ma servirà a fare più sequenziamenti per capire se il fenomeno è rilevante ed è in peggioramento. Non è escluso, infatti, che in un mese la situazione sia peggiorata. E la crescita esponenziale dei contagi sembra confermare le previsioni meno ottimistiche. C'è da precisare che i campionamenti delle acque reflue ancora non rispecchiano l'andamento nazionale dell'epidemia. La raccolta e l'analisi di ciò che scaricano i nostri sciacquoni andrà a regime tra poche settimane, quando tutte le regioni che ora aderiscono all'iniziativa su base volontaria, saranno impegnate per legge a condividere questa nuova iniziativa. La sorveglianza delle acque reflue, infatti, è una iniziativa fortemente raccomandata dalla Ue e il governo ha stanziato quasi sei milioni da distribuire alle regioni. Ad ora, però, manca il decreto attuativo di assegnazione delle quote che fa carico dal ministero della Salute e al Mef. Solo quando questo nodo sarà sbloccato, tutti gli enti locali saranno costretti a collaborare per consegnare all'Iss i campioni prelevati dai depuratori. In totale saranno 147 i punti di raccolta. In questo modo il 35% della popolazione sarà monitorata. E i risultati saranno resi noti in un bollettino predisposto dall'Iss.

«Potremo anticipare almeno di una settimana l'andamento dell'epidemia e rilevare anche la presenza del virus tra gli asintomatic», spiega La Rosa.

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